Un ponte di energia tra Italia e Montenegro 

Il presidente della Repubblica Mattarella inaugura l’elettrodotto Terna Nel 2027 è previsto il raddoppio con la posa in opera del secondo cavo

PESCARA . Entrerà in esercizio entro la fine dell’anno, e neanche il maltempo estremo riuscirà a metterla ko. Non è un impianto per la produzione di energia, ma servirà a stoccare, conservare e scambiare elettricità con il Montenegro: all’inizio la potenza sarà di 600 MegaWatt, che diventeranno 1.200 quando sarà stata completata la posa in opera del secondo cavo, prevista per il 2027.
L’INAUGURAZIONE. È l’elettrodotto Villanova-Kotar, inaugurato ieri alla presenza delle massime cariche istituzionali di Italia e Montenegro, in grado di soddisfare il bisogno energetico di un milione di famiglie per un anno. Nessun taglio del nastro, ma un pulsante da spingere simbolicamente, in contemporanea, nelle stazioni realizzate sulle due sponde dell’Adriatico. A Villanova di Cepagatti, c’era il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; a Lastva, nel comune di Kotor, il presidente del Montenegro Milo Dukanovic. Presenti, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, l’ad di Terna, Luigi Ferraris, la presidente Catia Bastioli in video collegamento da Lastva. In sala il prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, i senatori Luciano D’Alfonso, Nazario Pagano, il deputato Antonio Martino, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente del consiglio, Lorenzo Sospiri, il consigliere Giovanni Legnini, il vescovo Tommaso Valentinetti, i sindaci di Pescara, Cepagatti, Spoltore, San Giovanni Teatino, Carlo Masci, Gino Cantò, Luciano Di Lorito e Luciano Marinucci, e l’ambasciatrice del Montenegro Sanja Vlaovic.
IL PROGETTO. L’opera rappresenta il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna: 423 chilometri di cavo posati sotto le acque dell’Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, a cui si aggiungono 22 chilometri di cavo interrato, 16 in Italia e 6 in Montenegro. «Lo scambio dei flussi di elettricità», spiega Terna, «permetterà di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l’affidabilità, l’efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche e consentirà di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili».
OPERA STRATEGICA. Un’opera «che ha un forte valore strategico di livello europeo», ha sottolineato il presidente Mattarella, «essendo il primo ponte elettrico tra Unione europea e Balcani». Secondo il presidente, le connessioni infrastrutturali sono cruciali verso questo obiettivo e il cavo elettrico favorisce «il progressivo allineamento agli standard» tra Ue e Balcani, anche in campo energetico e climatico.
INTEGRAZIONE EUROPEA. Per il presidente Dukanovic, «il progetto di interconnessione tra i nostri Paesi rappresenta non solo un solido collegamento per la trasmissione di energia tra il Montenegro e l’Italia, tra i Balcani e la penisola Appenninica, ma anche un percorso attraverso il quale, grazie alla trasmissione di energia tra l’Europa occidentale e quella sudorientale, possiamo contribuire all’ulteriore integrazione del continente europeo. Questo progetto, di fatto, è un esempio concreto di integrazione europea», ha detto.
ECONOMIA CIRCOLARE. L’elettrodotto inaugurato ieri, ha spiegato la presidente di Terna, Catia Bastioli, rappresenta una tessera importante nel sistema energetico, e gioca «un ruolo chiave nel cambio di modello verso un’economia circolare, con un’evoluzione a grandi passi da centralizzato a diffuso, con le energie rinnovabili che devono crescere in modo esponenziale, con la necessità di sopperire ai problemi di non programmabilità e non stabilità delle fonti, tenendo conto della crescita della domanda di energia e della resilienza dei sistemi a condizioni climatiche sempre più estreme»
INTERCONNESSIONE. Si tratta, ha osservato invece l’amministratore delegato di Terna, Ferraris, di un’opera complessa perché «stiamo andando verso un mondo in cui l’interconesssione con paesi limitrofi è strategica. L’energia», ha detto, «è il punto d’inizio per attrarre investimenti», che potrebbero portare anche benefici in bolletta, anche se probabilmente ci vorrà del tempo.
UN SIMBOLO. Oltre a essere un’infrastruttura strategica, ha detto invece Marsilio, l’opera « per noi è un simbolo: dimostra la posizione strategica dell’Abruzzo nell’area dei Balcani. E in questo contesto dobbiamo valorizzare la nostra collocazione territoriale anche per altri settori . È un tema che sollevo sempre nei confronti del Governo e delle Istituzione europee che per decenni hanno tenuto ai margini la nostra regione. Intensificare i rapporti commerciali, culturali ed economici con queste regioni significa trasformare l’Abruzzo in uno snodo principale e strategico per rafforzare le relazioni con i Balcani».