Vasca di colmata, avviato lo svuotamento

Ruspe al lavoro nel porto canale. Sono cominciati gli interventi per lo svuotamento della vasca di colmata (foto) che contiene 192mila metri cubi di sedimenti, accumulati in diverse opere di...

Ruspe al lavoro nel porto canale. Sono cominciati gli interventi per lo svuotamento della vasca di colmata (foto) che contiene 192mila metri cubi di sedimenti, accumulati in diverse opere di dragaggio. Le opere per un importo pari a 894 mila 656 euro prevedono la rimozione di 100 mila metri cubi. Gli interventi si concluderanno entro la fine della primavera. «Il Provveditorato alle opere pubbliche», annuncia il sindaco Carlo Masci «nei giorni scorsi ha iniziato lo svuotamento della vasca di colmata che porterà all'eliminazione di quella collina di fanghi, all'ingresso del Porto, che dal 2014 mortifica la skyline di Pescara. Per raggiungere l'obiettivo, che in una Nazione normale doveva avvenire in tempi brevissimi, abbiamo dovuto alzare la voce, confrontarci duramente con i vertici di quell'Ente e attendere quasi 7 anni. Sono convinto che questo intervento da un milione di euro ci rilanci anche in vista delle infrastrutture che realizzeremo a servizio del nuovo Porto. Pescara cambierà volto». Le sabbie rimosse idonee verranno utilizzate per il ripascimento, mentre le altre verranno portate in discarica. «Pescara si prepara a veder sparire la cosiddetta collina della vergogna che oggi campeggia sulla banchina del porto canale di Pescara», dice il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. «Il risultato è il frutto del pressing esercitato senza sosta a Roma e al Provveditorato alle Opere pubbliche per far capire quanto fosse e quanto sia importante per Pescara, per la nostra marineria, ma anche per lo sviluppo futuro del nostro porto a livello infrastrutturale, lo svuotamento di quella vasca di colmata che non rappresenta il miglior biglietto da visita per la città». Gli interventi rientrano nel bando aperto dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti provveditorato interregionale alle opere pubbliche Lazio-Abruzzo- Sardegna, nel novembre 2019. Vizi nelle procedure di gara e l'emergenza sanitaria hanno rallentato l'effettiva esecuzione dei lavori. «Siamo in attesa dell’arrivo degli ulteriori fondi assicurati dal ministero a febbraio 2020», ricorda Sospiri. (m.pa.)