Zupo promosso, lascerà Pescara

Il capo della mobile diventa primo dirigente: sarà trasferito entro sei mesi

PESCARA. Il poliziotto delle maxi inchieste sul malaffare della politica lascerà Pescara. Il capo della squadra mobile Nicola Zupo è stato nominato «primo dirigente»: dopo sei anni passati a Pescara, la promozione di Zupo è il prologo del trasferimento. Per Nicola Zupo, 43 anni, è il punto di svolta della carriera. Ma è anche un premio per gli agenti dei quattro reparti della squadra mobile: criminalità organizzata, omicidi, reati contro il patrimonio, stupefacenti. Dopo l'«encomio solenne» consegnato dal procuratore Nicola Trifuoggi, per avere smantellato con 17 arresti un traffico di droga tra la mala albanese e i signori della droga di Pescara, il capo della squadra mobile ha guadagnato la promozione sul campo: Zupo, da vice questore aggiunto, è diventato «primo dirigente». Un incarico che non gli consentirà di guidare anche la squadra mobile.

Quindi, la promozione avrà una conseguenza in sei mesi: il trasferimento di Zupo, l'investigatore che, dal 2004, ha guidato le grandi inchieste. La prima è stata l'inchiesta Ciclone che, nel 2006, si è abbattuta su Montesilvano con l'arresto dell'ex sindaco Enzo Cantagallo: all'alba dell'inchiesta, Zupo era finito nel mirino degli indagati per una presunta incompatibilità. Di fronte alla calunnia, Zupo aveva rimesso il mandato nelle mani di Trifuoggi. Questa la risposta del procuratore: «L'indagato non può scegliersi l'investigatore, vada avanti». La scoperta del presunto giro di mazzette è valso a Zupo, un altro «encomio solenne» per le indagini «che hanno permesso la disarticolazione di un'organizzazione criminale».

Dopo Montesilvano, nel 2008, Zupo ha guidato l'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso. La squadra mobile ha scoperto il germe del malaffare anche alla Asl di Pescara: quattro gli arresti al distretto sanitario di Scafa, altri cinque a Pescara per l'appalto gonfiato del polo materno infantile. Gli agenti sono impegnati a indagare anche sul rapporto tra imprenditori ed enti pubblici per la gestione dei rifiuti: un'inchiesta, partita dall'Ecoemme di Montesilvano, che si è allargata fino a Penne e alla Comunità montana vestina.

Non soltanto colletti bianchi ma anche sei anni di lotta alla criminalità della strada con i colpi inferti allo spaccio di droga: 42 chili di stupefacenti scoperti tra il 2007 e il 2008. Un altro successo di Zupo, investigatore schivo e lontano dai riflettori, è stato l'arresto di Italo Ercolani, il santone dell'oro dei rom: sulle sue tracce, è stata ripercorsa la strada dell'oro rubato in Abruzzo fino a Napoli. Prima dell'arrivo a Pescara nel 2004, Zupo è stato funzionario responsabile delle volanti al commissariato di San Nicola di Bari. Ha lavorato a Palermo come dirigente del commissariato Centro, a Voghera e Vigevano.

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