Assenze e prova incolore Pescara ko nella ripresa ritorna in zona play out 

L’ingresso del marsicano Ciofani mette le ali alla Cremonese I biancazzurri pagano dazio alle tante defezioni nelle retrovie

PESCARA. La falsa ripartenza del Pescara. Dopo la sosta, arriva la quinta sconfitta casalinga stagionale. Sanguinosa perché maturata nella sfida salvezza contro la Cremonese che spezza la serie di tre sconfitte di fila e opera il sorpasso in classifica. I biancazzurri tornano in zona play out, in attesa di Spal-Reggiana di questa sera.
A ben vedere il successo grigiorosso non deve meravigliare più di tanto. Non solo perché la squadra di Fabio Pecchia ha un tasso tecnico superiore a quello del Pescara; piuttosto perché una squadra, quella biancazzurra, che deve rinunciare a sei difensori (Balzano, Antei, Bellanova, Bocchetti, Scognamiglio e Drudi), deve per forza di cose pagare pegno. Non può pensare di farla franca a questi livelli. E così la Cremonese non appena mette dentro un centravanti esperto - il 35enne marsicano Daniel Ciofani - sblocca il risultato al 16’ della ripresa. Lo fa in maniera un po’ fortunosa visto che il tocco decisivo dell’attaccante avviene con la pancia sotto porta, ma il vantaggio è meritato.
A stendere il Pescara definitivamente, poi, è l’autogol di Jaroszynski, al 21’. Un uno-due letale nel giro di cinque minuti nel cuore della ripresa. Due reti nate da incursioni laterali; due gol che chiamano in causa le responsabilità di una difesa rabberciata e messa insieme con un po’ di fantasia. Sconfitta inevitabile per come si sviluppa la partita. Tanto più che l’esordiente portiere dei grigiorossi, Carnesecchi, il primo intervento lo compie al 75’ quando il risultato è sullo 0-2 e la partita indirizzata in un canovaccio favorevole alla squadra di Pecchia, all’esordio in panchina al posto di Bisoli esonerato durante la sosta. Il Pescara regge l’urto fino a quando la Cremonese non mette centimetri e chilogrammi nel reparto avanzato con quel Ciofani da sempre appetito dai colori biancazzurri non appena esplode il desiderio di un attaccante. Per un tempo il Pescara tiene dignitosamente il campo, concede le redini del gioco alla Cremonese, ma rischia poco nelle retrovie dove c’è Valdifiori - centrocampista arretrato nella difesa a tre - che agisce da libero vecchio stampo con due marcatori che soffocano gli avanti avversari; manca qualità in mezzo al campo e, soprattutto, gli attaccanti Galano e Ceter non si accendono mai. Non c’è mordente. Nemmeno quella cattiveria agonistica necessaria negli scontri salvezza.
Una domenica deludente iniziata con il ricordo a 15 anni dalla scomparsa di Marco Mazza, detto Bubu, a cui è intitolata la curva Nord, con uno striscione nello stadio vuoto e terminata con la festa grigiorossa.
L’unico rimpianto al 38’ quando Castagnetti tocca in area il colombiano Ceter: sarebbe rigore per il Pescara, ma l’arbitro Federico La Penna lascia proseguire, sbagliando. Per il resto, tanti errori a testimoniare la pochezza tecnica della contesa e la paura di perdere. Nella ripresa, però, la Cremonese accelera, il Pescara fatica a ripartire. E l’ingresso di Ciofani serve per passare all’incasso. Bravo lo sloveno Celar sulla corsia sinistra, al 16’, fortunato il centravanti nella deviazione sotto rete. In precedenza, Fiorillo e Valdifiori avevano salvato il Pescara dalla capitolazione prima su Celar, poi su Valeri e infine su Ciofani.
Insomma, il vantaggio era nell’aria.
Il Pescara non ha reazione. Non ha cambio di passo. Resta basso e si affida ai lanci lunghi. La Cremonese, invece, continua a giocare e la superiorità territoriale viene premiata dalla fortuna quando Zortea, al 21’, va sul fondo e rimette in mezzo, trovando un fianco di Jaroszynski che manda il pallone alle spalle di Fiorillo. Ci sarebbe lo 0-3 di Gaetano, annullato per un fuorigioco quantomeno dubbio. Ma sarebbe troppo per un Pescara inerme che da questa partita trae comunque un’indicazione positiva relativa al figliol prodigo Machìn che entra a giochi fatti e in 18’ più il recupero fa vedere buone giocate, quelle necessarie ad accrescere il livello tecnico della squadra.
Ma ci sarà da lottare per restare in serie B, a denti stretti. E a partire da sabato a Salerno. Ma servirà un altro Pescara, negli uomini e nello spirito. Possibilmente rinforzato dal mercato per porre rimedio agli errori dell’estate scorsa.
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA