Bjarnason e Celik già incantano i tifosi

17 reti dei biancazzurri, cinquina di Maniero con il Torre Alex

RIVISONDOLI. Corre, gioca, diverte e segna a raffica. Applausi convinti alla prima del nuovo Pescara targato Stroppa. 17 gol, un calcio alla superstizione, qualche numero ad effetto di Celik, alcune spettacolari accelerazioni di Bjarnason, un Nielsen quasi in forma campionato, oltre ai cinque gol di Maniero, le note principali della prima sgambata stagionale dei biancazzurri. Un'esibizione, con tutto il rispetto per i bravi e corretti sparring partener del Torre Alex, più che una partita; un clima che ha esaltato la voglia di protagonismo di Celik, che tra doppi passi, rabona e colpi a giro ha strappato applausi a scena aperta a più riprese ai circa mille accorsi sugli spalti dell'impianto di Rivisondoli nonostante le previsioni meteo negative (mai più opportuno fu l'anticipo, a fine gara la pioggia è diventata torrenziale). Sul piano tecnico ovviamente non poteva essere e non è stato un test significativo, ma oltre a dare un positivo riscontro sulla condizione fisica della squadra dopo sette giorni di lavoro, perfino più brillante delle attese del tecnico biancazzurro, considerando i carichi di lavoro, ma dai 90’ scarsi giocati (ripresa interrotta al 42' causa l'infittirsi della pioggia) sono comunque emersi diversi spunti interessanti.

Il modulo. Stroppa è ripartito da dove si sera fermato Zeman: 4-3-3 molto offensivo come impostazione ma squadra assai più corta e pronta a stringersi in fase difensiva. Vista la relativa consistenza dell'avversario ovviamente le indicazioni sono del tutte relative ma si è notata comunque una già più che discreta fluidità di manovra sulla sinistra, con Bjarnasan davvero impressionante per scioltezza di corsa e tempi di inserimento. Certo, in alcuni momenti, Balzano si è schiacciato anche troppo addosso a Caprari e allo svedese, ma era difficile evitarlo considerando l'avversario. Nelle prossime occasioni forse verrà naturale un po' di cautela in più. In mezzo, con Colucci ko dopo 5' (guai al flessore), a dirigere la manovra è stato Togni con Cascione provato a destra. Ruolo che nella ripresa è tornato a un Nielsen davvero in grande spolvero. In attesa di vedere Quintero, il centrocampo del nuovo Pescara pare imprescindibile dai due biondi arrivati dal Freddo.

L’attacco. Il tridente avanzato iniziale vedeva Abbruscato vertice alto con Chiaretti e Caprari sulle corsie. Il brasiliano ex Taranto, oltre a segnare la prima rete ufficiale ha mostrato gran disinvoltura di palleggio, rafforzando la convinzione del tecnico sull'opportunità di verificarlo ancora durante il ritiro prima di decidere se mandarlo a giocare altrove o tenerlo in rosa. Un discorso simile si può fare per Maniero, che, nonostante una forma fisica ancora approssimativa, come sempre gli succede d'estate, si conferma stoccatore micidiale: 5 gol e qualche altro mancato di poco, quanto basta a tenere accesi i riflettori di alcune squadre cadette (Livorno tra le prime) su di lui. In conclusione, una prima esibizione certamente incoraggiante anche se pensare che quella vista ieri a Rivisondoli possa essere la squadra titolare della prossima serie A sarebbe perlomeno avventato se non velleitario. La sensazione è che Stroppa, pur apparso molto più rilassato rispetto a qualche giorno fa, abbia in mente almeno altri 3 innesti. Certamente qualcosa in difesa e in attacco, in attesa di chiarirsi del tutto le idee sul portiere (ieri Anania ha rimediato solo un colpo di freddo), aspettando di capire come impiegare Quintero (nei tre o con un altro mediano accanto) e sognando di inserire Weiss nel tridente d'attacco. Per ulteriori e più chiare indicazioni, appuntamento all'amichevole col Livorno e ancor di più a quella col Genoa. Intanto, il Pescara "Vikingo" fa già sognare i tifosi.

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