Ciaccia ora ci crede: «Teramo, la serie C è ancora possibile» 

Il patron: se vinciamo il ricorso, andremo subito in ritiro E sulla nuova società: «Sono felicissimo che sia nata»

TERAMO. Il Teramo targato Ciaccia spera ancora di essere riammesso in Serie C. Il verdetto del Consiglio di Stato arriverà tra il 25 e il 26 agosto, ma la società non ha perso la speranza.
Presidente Davide Ciaccia, siete davvero così fiduciosi?

«Si, altrimenti non avremmo fatto ricorso. È dovere di un amministratore poter dimostrare di aver fatto di tutto per salvare il patrimonio sportivo e societario».
Cinque giocatori hanno già rescisso il contratto, non le sembra una contraddizione a ciò che ha appena detto?
«Assolutamente no, abbiamo svincolato i calciatori perché non vogliamo penalizzarli. Alcuni di loro (come Cosimo Forgione e Gianmarco Papaserio) sono stati portati da me e io stesso li ho spinti a trovarsi delle soluzioni. Purtroppo il Consiglio di Stato si esprimerà quando le squadre saranno ormai fatte e i ragazzi rischiano di trovarsi esclusi».
Se il consiglio di Stato non dovesse darvi ragione, cosa succederà al Teramo?

«Iscriveremo comunque il settore femminile e le squadre provinciali, anche per poter incassare dei crediti con la Lega. E poi andremo a battagliare per lo svincolo dei calciatori. Non vogliamo perdere a zero alcuni talenti, come Jacopo Surricchio. Nel caso in cui tutto dovesse andare male, si andrà verso una liquidazione della società ma senza procedure fallimentari».
E se il Consiglio vi darà ragione? Da chi ripartirà il progetto? «In quel caso saremo pronti subito per andare in ritiro. Avremmo potuto farlo già in questi giorni, ma in caso di esito negativo del ricorso sarebbe stato troppo penalizzante per i ragazzi. Se dovessimo riavere la C, l’entusiasmo sarebbe alle stelle e impiegheremmo pochissimo per fare la squadra. Allenatore e ds? Il direttore già lavora (Maurizio Manfra, ndr), e non è un mistero che Sandro Pochesci fosse l’allenatore del Teramo nei nostri piani per quest’anno».
Sta ancora dialogando con Giuseppe Spinelli per la cessione delle sue quote?

«Spinelli ha partecipato a tutti gli ultimi consigli di amministrazione come membro esterno. Ha confermato la volontà di supportare il Teramo nell’eventuale campionato di Serie C e al 99% credo possa essere lui la figura giusta per fare il presidente».
È nata una nuova società a Teramo che ha risposto al bando del sindaco. Che ne pensa?
«Sono felicissimo perché l’importante è non lasciare la città senza calcio. Se c’è una cordata che si sta muovendo, anche noi non abbiamo remore nel doverci sentir dire di aver lasciato la città senza squadra».
Ha qualche rimpianto visto come stanno andando le cose?
«No, abbiamo fatto di tutto per il Teramo anche in situazioni di estrema difficoltà. Mi dispiace solo che lo sblocco delle quote sia arrivato troppo a ridosso dell’iscrizione. Fosse arrivato un mese prima, sono convinto che avremmo risolto anche il problema dell’indice di liquidità».
Ai tifosi cosa si sente di dire?
«Sono una tifoseria straordinaria che non ci ha mai lasciati soli. È vero quando si dice che le squadre sono dei tifosi e non dei presidenti. Ed ecco perché sono felice del nuovo progetto che è nato. Se ci verrà chiesto di dare una mano, noi saremo pronti».