Dai tempi eroici di Fattori ai trionfi tricolore

Nel palmares della squadra ci sono cinque scudetti, due coppe Italia e otto titoli giovanili

 L'AQUILA. Cinque scudetti, due Coppe Italia e innumerevoli trofei giovanili hanno fatto dell'Aquila Rugby un punto di riferimento della palla ovale. Una storia di oltre 70 anni che ha inizio con un passaparola, con una serie di partite fra amici, nel campo di piazza d'Armi.  Era la seconda metà degli anni Trenta, ai tempi di Guglielmo Zoffoli, estremo della Rugby Roma e della Nazionale. Ma il nome L'Aquila Rugby è indissolubilmente legato a quello di Tommaso Fattori, ex giocatore della nazionale che, arrivato in città alla fine del 1938, prende le redini della squadra. All'indomani della guerra, è proprio Fattori a guidare la costituzione della nuova società, che nel 1948 partecipa al suo primo campionato federale in seconda divisione.  L'esordio in serie A, arriva all'inizio degli anni Cinquanta, si gioca per un panino o un piatto di minestra. L'Aquila non ha sempre vita facile, ma riesce sempre a proporsi come una squadra ostica, capace di spingersi sino ad una finalissima scudetto nel 1958-59.  Tuttavia, solo qualche anno dopo, nel 1964, L'Aquila retrocede in serie B. La società, per tornare in serie A, si costruisce un nuovo progetto tecnico, affidandosi alle direttive di Sergio Del Grande e ai leader carismatici Antonio Di Zitti e Angelo Autore. L'Aquila si risolleva subito e, nel giro di due anni, passa dalla serie cadetta alla conquista del primo scudetto. Un successo, bissato due anni dopo, nella stagione 1968-69 a fronte di un campionato in cui la squadra del capoluogo fa registrare solo quattro pareggi, vincendo tutte le altre partite.  Negli anni Settanta, arriva solo una coppa Italia nel 1973. Si torna a vincere negli anni Ottanta con un organico completamente rinnovato e con la presidenza Di Zitti, sotto la guida tecnica di Loreto Cucchiarelli e con il contributo di un giocatore sudafricano di indiscusso valore, Rob Louw.  L'Aquila conquista due scudetti di fila nell'81, successo abbinato alla Coppa Italia, e nell'82. Ma è l'ultimo successo, quello del 1994, ad essere ricordato con maggiore affetto. Dopo un campionato esaltante, i neroverdi di Massimo Mascioletti conquistano il secondo posto nella stagione regolare, superando in semifinale la Benetton Treviso e, nella storica finale scudetto di Padova, il Milan.  Negli anni del Super 10, L'Aquila, il cui vivaio continua a sfornare campioni del calibro di Festuccia, Masi e Zaffiri, paga lo scotto della transizione al professionismo, confrontandosi con realtà decisamente superiori. (fab.i.)

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