Dainese, una super volata Oggi l’esame in montagna 

Al fotofinish battuti Milan e Matthews. Inizia la tre giorni che farà selezione

Volata doveva essere e volata è stata a Caorle. E il Giro finalmente parla italiano. Vince Alberto Dainese e tra i primi cinque ben quattro sono azzurri. Dainese ha preceduto al fotofinish Jonathan Milan, terzo Matthews davanti a Bonifazio e Consonni. Geraint Thomas ha conservato senza problemi la maglia rosa. E che brividi negli ultimi metri dello sprint. Jonathan Milan, in maglia ciclamino e vincitore della Teramo-San Salvo, in rimonta è arrivato a qualche centimetro dal vincitore, ma partendo lontanissimo. Per Dainese una grande gioia dopo il successo dello scorso anno al Giro. «I miei compagni hanno fatto un lavoro straordinario, quando sono rimasto scoperto ho aspettato che partisse qualcuno e sono riuscito a recuperare bene Matthews. Poi, però, ho visto che Milan arrivava forte e temevo di essere secondo. Quando mi hanno detto che avevo vinto io ho urlato di gioia. Il mio Giro non è stato facile, domenica scorsa ho vissuto una giornata bruttissima per qualche problema intestinale. Sono arrivato ultimo e da solo, ma non volevo mollare».
Le montagne. Da oggi e fino a sabato saranno tantissime le salite che decideranno il Giro d’Italia. Ce la farà Geraint Thomas a mantenere la maglia rosa? Joao Almeida lo insidierà? Roglic e Caruso hanno superato le loro difficoltà? Quello di oggi a dire il vero è un antipasto di montagna con l’arrivo in Val di Zoldo. Il piatto forte è quello di domani con Falzarego, Giau, Tre Croci e Tre cime di Lavaredo. E sabato? Sarà un dessert, ma visto le pendenze del Monte Lussari potrebbe essere indigesto a molti.
La tappa di oggi. Da Oderzo a Val di Zoldo saranno 161 km con 3.700 metri di dislivello e 5 Gpm. Delle tre giornate decisive è quella meno impegnativa, sulla carta potrebbe anche essere adatta ad una fuga da lontano. Dopo 40 km si arriverà al Passo della Crosetta, una salita di 11.6 km al 7.1% di pendenza, al km 135 ecco un altro Gpm di prima categoria. Si salirà fino ai 1.530 metri della Forcella Cibiana con pendenze costanti negli ultimi 5 km sopra al 9%. Nel finale altre due ascese. La salita di Coi ha pendenze durissime nei 4 km finali, costanti sopra al 10% mentre l’arrivo in Val di Zoldo non è particolarmente impegnativo (2.7 km al 6.4%).
Il tappone dolomitico. La frazione regina di questo Giro d’Italia è quella di domani. Da Longarone al rifugio Auronzo sulle Tre Cime di Lavaredo: 183 km con ben 5.400 metri di dislivello. I corridori, dopo aver passato Agordo, transiteranno a Caprile e Arabba dove inizierà il Passo di Campolongo. Da La Villa altra salita verso il Passo Valparola: si supererà quota 2.000 metri e lo scenario dalla vetta è mozzafiato. Ma le ascese dure devono ancora iniziare: da Ponte Codalonga ecco una salita particolarmente impegnativa. Il Passo Giau misura 9.9 chilometri e la pendenza media è del 9.3%. Su questa salita sono state scritte tante belle pagine della storia del Giro e nel 2021 Egan Bernal blindò proprio qui la maglia rosa conquistata a Campo Felice. Dopo il Giau ecco il passo Tre Croci, ultima rampa prima della salita finale verso le Tre Cime di Lavaredo. I quattro chilometri finali sono anche più duri del Giau: pendenza media dell’11.7%. Con molta probabilità qui si deciderà il vincitore del Giro.
La cronometro sul Lussari. Se invece dovesse esserci ancora qualche testa a testa ci penserà la terribile cronometro sul Monte Lussuri a decidere sabato il vincitore della corsa rosa. 18.6 chilometri, gli ultimi 7,5 in salita. Le pendenze? Per cinque chilometri saranno al 15,3 medio. Incredibile ma vero. Poi la salita farà respirare ma nel finale si toccherà il 22% di pendenza. Spettacolo assicurato, non resta che attendere.
Enrico Giancarli
©RIPRODUZIONE RISERVATA