poker al crotone
Di Francesco risale con il Cagliari
Il tecnico abruzzese: «Vivo la gara da dodicesimo uomo in campo»
CAGLIARI. Seconda vittoria di fila per il Cagliari: la squadra di Di Francesco 'espugna’ la Sardegna Arena - dove non aveva ancora vinto quest'anno - con gli esordienti del gol Lykogiannis e Sottil e con i soliti Simeone e Joao Pedro. Crotone sconfitto 4-2, ma a testa alta. Un passo indietro rispetto allo storico pareggio con la Juve: bene quando attacca, male quando si difende. Ma sempre in partita, anche dopo aver perso l'ex Cigarini a inizio ripresa per doppia ammonizione. Anche il Cagliari un po’ così in difesa: i rossoblù sardi vanno meglio quando la palla ce l'hanno loro. Su tutti Joao Pedro: non ha sbagliato nessun pallone, ha confezionato l'assist per Simeone e realizzato il gol che ha chiuso la partita. Fondamentale il suo ritorno in posizione centrale dopo l'avvio di torneo sulla fascia sinistra nel 4-3-3 poi messo da parte da Di Francesco.
«C’è di positivo la reazione dopo lo svantaggio», ha detto nel dopo partita l’allenatore del Cagliari. «Continuo sempre a dire che le partite vanno chiuse con anticipo sulla fine. Bisogna essere cinici e determinati, ma devo dire che la squadra ha reagito bene anche soffrendo, questo fa parte del nostro dna. Dobbiamo lavorare su alcuni aspetti», ha aggiunto Eusebio Di Francesco, «che aiutano a migliorare il lavoro in settimana. Io? Vivo la partita quasi da dodicesimo uomo in campo provando a trasmettere tranquillità e sicurezza alla squadra. Sapevo che dobbiamo migliorare in alcuni aspetti, a prescindere dal risultato. Joao Pedro è più stimolato a far bene giocando in quella posizione, perché può calciare oppure servire Simeone, come in occasione del secondo gol».
«C’è di positivo la reazione dopo lo svantaggio», ha detto nel dopo partita l’allenatore del Cagliari. «Continuo sempre a dire che le partite vanno chiuse con anticipo sulla fine. Bisogna essere cinici e determinati, ma devo dire che la squadra ha reagito bene anche soffrendo, questo fa parte del nostro dna. Dobbiamo lavorare su alcuni aspetti», ha aggiunto Eusebio Di Francesco, «che aiutano a migliorare il lavoro in settimana. Io? Vivo la partita quasi da dodicesimo uomo in campo provando a trasmettere tranquillità e sicurezza alla squadra. Sapevo che dobbiamo migliorare in alcuni aspetti, a prescindere dal risultato. Joao Pedro è più stimolato a far bene giocando in quella posizione, perché può calciare oppure servire Simeone, come in occasione del secondo gol».