Doping, assolto in tribunale il cicloamatore squalificato 

Il giudice di Chieti accoglie le istanze del 43enne ex professionista di Lanciano  trovato positivo al nandrolone nel 2018 a Tollo e inibito per quattro anni

CHIETI. Squalificato dalla giustizia sportiva e assolto da quella ordinaria. È la storia di D.N.G., 43 anni, di Lanciano, ex corridore professionista, trovato positivo dopo la gara ciclistica Fondo Colli Teatini del 25 aprile del 2018, a Tollo. Al termine della corsa è stato sottoposto a controllo che ha evidenziato una positività al nandrolone, un derivato del testosterone. La giustizia sportiva ci è andata giù pesante, come spesso avviene per i corridori. Quattro anni di squalifica e trasmissione degli atti al tribunale di competenza, ovvero quello di Chieti. Ed è lì che venerdì si è svolto il processo con rito abbreviato davanti al giudice monocratico Nicoletta Mariotti. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a due mesi (pena sospesa) e una multa, facendo leva anche sulla già avvenuta squalifica. L’avvocato Fiorenzo Alessi di Rimini, che ha curato la pratica insieme al figlio Alberto, invece ha fatto leva anche su una perizia di parte, secondo la quale c’era qualcosa che non quadrava nella vicenda. D.N.G., infatti, ha dimostrato attraverso una prescrizione ospedaliera di aver assunto un cortisonico nei giorni immediatamente precedenti alla gara, di cui non c’era traccia negli esami. Così facendo ha (anche) messo in discussione il sistema per procedere ai controlli. Specialmente quelli nelle corse amatoriali. Adesso l’obiettivo di D.N.G. è quello di vedersi togliere la squalifica in ambito federale.