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Ecco il Milan, Muntari romba e Zeman lo studia

Il mediano del Pescara è il grande ex, tra gol fantasma e risate con Berlusconi

PESCARA. È uno dei più ricercati. Autografi, foto, uno scatto accanto alla sua Ferrari nera. I tifosi presenti al Poggio degli Ulivi vogliono un ricordo di Sulley Muntari, il centrocampista del Pescara arrivato a gennaio. Nel giro di due mesi è dimagrito, non è ancora al top, certo, ma almeno qualche chilo di troppo è riuscito a smaltirlo. È sbarcato in riva all’Adriatico grazie all’amicizia che lo lega a Massimo Oddo, ma adesso deve sudare e sputare sangue con il sergente Zeman. Lento, appesantito, ex giocatore.

Lo hanno dipinto in vari modi, ma il 32enne ghanese sente ancora di dare tanto al calcio e non ha intenzione di svernare in Abruzzo. Il boemo lo ha lanciato dal 1’ contro l’Atalanta, a Bergamo, e potrebbe confermarlo contro la sua ex squadra, il Milan. Muntari a Milano è di casa, ha delle attività imprenditoriali nell’hinterland e ha giocato con entrambe le milanesi. Sotto la Madonnina, versione rossonera, ha giocato dal 2012 al 2015.

Tra campionato, coppa Italia e Champions ha collezionato 83 presenze e 13 gol. Il suo primo anno milanista, in prestito dall’Inter, è ricordato soprattutto per il gol/non-gol contro la Juventus e poi da una rottura al crociato in estate dopo una partita a calcio con degli amici. Infortunio che lo tenne fuori sei mesi, ciò nonostante nel luglio 2012 alla scadenza del contratto con l’Inter, i rossoneri decidono di tesserarlo a parametro zero.

Nel giugno 2015, rescinde il contratto in essere con il Milan per accettare i dollari sauditi all’Al–Ittihad firmando un contratto biennale da 7 milioni di euro a stagione ma, alla fine della prima stagione condita da 3 gol in 28 presenze, rimane svincolato.

Con i rossoneri non ha alzato nessun trofeo. Muntari a Milanello lo ricordano come un ragazzo diretto e sincero, come Berlusconi. Il presidente. Quello che nello spogliatoio, davanti a tutti, gli chiese (col sorriso) di presentargli sua moglie: «Dicono che è la più bella, me la fai conoscere?» Sorrisi e qualche imbarazzo. Lady Muntari si chiama Menaye Donkor ed è ex Miss Universo. Estroso fuori dal campo, Muntari, adora le macchine di grossa cilindrata e il suo garage ne è pieno. Ai tempi del Milan andava in giro con una Mercedes G 63 V8 AMG 6x6. Un “giocattolo” da oltre 470mila euro. Non solo, perché la passione del mediano del Pescara è anche il “tuning”, ovvero la modifica di un’automobile. Passione che ha portato il centrocampista ghanese ad aprire, a Como, un garage adibito a tale attività chiamato 4FKMotorsport.

Ora deve far rombare il centrocampo del Pescara e Zeman lo ha lanciato contro l’Udinese, risultando uno dei migliori (ha segnato anche un gol, il primo in biancazzurro). Contro l’Atalanta, Zeman, gli ha affidato le chiavi del centrocampo e il ghanese non è andato malissimo, anzi.

Domenica potrebbe guadagnarsi di nuovo la maglia da titolare, contro il “suo” Milan degli ex compagni Antonelli, Donnarumma, Honda, Paletta, Zapata, De Sciglio, Calabria, Montolivo, Locatelli, Poli, Bonaventura, e Abate, alcuni dei reduci del Diavolo che hanno giocato con lui.

Zeman si è iniziato a fidare parecchio dell’esperto ghanese e lui vuole ricambiare la fiducia. «Zeman? E' come un padre anche se parla poco e piano. Con lui non puoi arrabbiarti e non puoi lamentarti. Devi solo mettere i piedi a terra e allenarti. Se lo avessi incontrato prima, quando ero più giovane, sarei rimasto con lui per molto tempo perché sa come metterti a posto».

Le parole di Sulley qualche tempo fa. Il boemo, con 4-5 chili in meno, lo vedrebbe bene per il Pescara 2017-2018, ma dipenderà dalla voglia dell’ex Milan e, sopratutto, dal suo ingaggio.

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