Esplode la festa, serie D dopo soli due anni

Cifaldi: «Vittoria del gruppo». Il co-presidente Marcotullio: potenziamo la società

TERAMO. Un altro salto di categoria per il Chieti, dalla Promozione alla serie D in due anni. Un altro gradino scalato per riportare i colori neroverdi in teatri di gioco più consoni alla tradizione del calcio teatino. E’ stata festa grande a Teramo, nell’immediato dopo partita, e in città, al ritorno dei circa 1.500 tifosi che hanno sofferto e gioito al Comunale di Teramo.

Il condottiero dei neroverdi è stato Rinaldo Cifaldi, il tecnico che ha conquistato a Chieti la terza promozione dall’Eccellenza alla serie D. «La mia è un’emozione grandissima. Sì, missione compiuta. La nostra forza è stata la società, che non ha mai mollato di un centimetro. Ha sempre creduto nella squadra. Ci è stata vicino. E poi i ragazzi, un gran gruppo. Del pubblico abbiamo già detto, è stato fantastico dall’inizio alla fine.

E’ stato un campionato durissimo, per vincerlo abbiamo speso tante energie, soprattutto a livello mentale. La nostra forza oggi (ieri, ndr) è stata proprio l’abitudine a giocare partite importanti. Complimenti al Casoli, è giusto che sia andato direttamente alla fase nazionale dei play off». E il futuro? Cifaldi non si tira indietro: «C’è un progetto che abbiamo avviato la scorsa estate e da parte mia c’è la volontà a portarlo avanti».

Una pausa e poi i ringraziamenti di rito: «A tutti, dal primo all’ultimo della società, del mio staff e dei ragazzi. Un grazie anche ad Alessandro Battisti, il ds che mi ha portato a Chieti, e a Luciano Di Giampaolo, il dg con cui sono tornato a fare calcio dopo tanti anni». Sulla stessa lunghezza d’onda Alfiero Marcotullio, uno dei due presidenti del Chieti. «La partita è andata come doveva andata.

Abbiamo sofferto contro il Notaresco così come in tutte le altre partite. Ma non ho mai avuto paura di non farcela, perché la squadra ha grandi valori». La tifoseria chiede un’altra promozione. «Quello striscione esposto nel settore dei distinti («Adesso non fermiamoci qui. Dopo la D... la C!», ndr) è una bella responsabilità per noi della società. Ci proveremo. Cercheremo di riportare questo pubblico nella categoria più consona, la serie C».

Marcotullio - complimentato al telefono anche dal presidente del Casoli Franco Capuzzi - si guarda alle spalle e torna indietro con la mente. «Abbiamo fatto sempre la corsa su noi stessi. La squadra si è rivelata forte e compatta». E la società? «Ci riuniremo nei prossimi giorni per parlare del futuro. Le porte sono sempre aperte per tutti. Resto dell’idea che dovremo allestire una società di capitali, il progetto sarà ripreso al più presto».

Il capitano, Roberto Contini, è stato il miglior realizzatore del Chieti con 13 gol. «La svolta è arrivata alla fine del campionato», ha detto, «con l’allungo che ci ha portato a staccare il Casoli. La vittoria di domenica scorsa contro L’Aquila è stata fondamentale, perché ci ha permesso di giocare l’ultima di campionato con due risultati su tre a disposizione per festeggiare. Abbiamo dimostrato di essere i più forti, domenica dopo domenica. Chiunque ha giocato contro il Chieti ha raddoppiato gli sforzi per fare bella figura. Ogni domenica è stata una battaglia.

E alla fine abbiamo vinto la guerra, calcisticamente parlando». La gioia si legge chiaramente sul volto di Marco Franchi, il portiere. «La soddisfazione è immensa, perché abbiamo sofferto tanto durante la stagione. Se ho incassato pochi gol lo devo ai miei compagni che sono stati molto bravi. E’ stata la vittoria del gruppo». C’è il sorriso anche sul volto del centravanti Davide Antignani. «Per me la gioia è doppia perché sono uno dei pochi chietini del Chieti. La dedico alla città e al suo splendido pubblico».

IL CHIETI CENTRA L'ULTIMO EXPLOIT E VA IN SERIE D
Sarracino e Odoardi stendono il Notaresco: seconda promozione di fila

TERAMO. Vittoria e promozione, la seconda consecutiva per il Chieti. Che, battendo il Notaresco a Teramo, ha chiuso al primo posto il campionato di Eccellenza e riportato i colori neroverdi in un torneo interregionale. Chieti in D nel giro di due anni dopo aver toccato il fondo con l’estromissione dalla C2 e la ripartenza dalla Promozione. Due campionati vinti grazie anche alla forza del pubblico. Erano in 1.500 al Comunale di Piano d’Accio per spingere i neroverdi verso il secondo gradino della rinascita.

Sarebbe bastato un punto al Chieti che, però, ha dato una nuova dimostrazione di forza, consegnando al Casoli la qualificazione alla fase nazionale dei play off. Non saranno disputati quelli regionali perché il distacco tra la seconda, il Casoli, e la terza, il Notaresco è superiore a dieci punti. Ed è forse l’epilogi più giusto, dal momento che il Chieti e il Casoli, per il secondo anno di fila, hanno gareggiato fino alla fine per la promozione. I neroverdi l’hanno conquistata grazie alla forza del gruppo e la costanza del rendimento.

Quello ottenuto a Teramo è stato il 18º risultato utile di fila. Dal dicembre scorso, 2-0 all’Aquila, non hanno più perso. I 90’ di ieri possono fotografare la stagione del Chieti. Che ha vinto dominando con la forza del gruppo e del carattere. Non è squadra che ruba l’occhio per lo spettacolo, ma è terribilmente efficace. Ha dimostrato di possedere una difesa solida (la meno battuta con 18 reti al passivo) sulla quale ha costruito una promozione firmata anche da un ragazzino, Vittorio Odoardi, che ha messo a segno la terza rete nelle ultime tre gare.

A Teramo ha firmato il raddoppio, il gol che ha mandato a picco il Notaresco e dato il via alla festa del popolo neroverde, tanto gioiosa quanto corretta. A fare la differenza nell’ultima giornata è stata l’abitudine dei neroverdi a giocare sul filo della tensione. E’ dall’inizio della stagione che hanno i fari puntati addosso. Per loro ogni vittoria è stato un atto dovuto e i pareggi sono stati sempre una mezza sconfitta. Hanno retto l’urto della pressione di una piazza che per decenni ha visto il calcio professionistico e non si è mai abituata a quello dilettantistico.

Ci sono riusciti grazie alla coesione, la stessa che ha permesso, ieri, di fermare le folate iniziali del Notaresco. Tutte stoppate ben prima dell’area di rigore. A spezzare la sterile supremazia territoriale dei rossoblù ha provveduto Mario Sarracino, al 29’, con un diagonale di categoria superiore. Un gran gol che ha rafforzato la convizione del Chieti. Le recriminazioni del Notaresco hanno chiamato in causa Giuseppe Soria. Che, al 33’, ha fallito l’aggancio in area di un pallone facile da gettare in rete. Lo stesso attaccante, poi, è andato in gol, annullato per un fuorigioco dubbio.

Tutto qui, nonostante la grande prova di Catenaro. Anche nella ripresa il Chieti ha badato a gestire l’incontro e al primo errore ha colpito di nuovo, al 13’, quando Contini ha liberato Sarracino e Odoardi a tu per tu con il portiere: spietata l’ala neroverde. Cinico il Chieti, entusiasti i tifosi al seguito. Che hanno dato il via alla festa e mostrato uno striscione indirizzato alla società: “Adesso non fermiamoci qui, dopo la D... la C!”.

IL TABELLINO

NOTARESCO - CHIETI:   0 - 2
NOTARESCO: Di Giuseppe, Barlafante (3’ st Pierleoni), Di Pietrantonio, Tarantella (28’ st Di Nicola), Di Furia, Lambertini, Melisi, Fabrizi, Iarlori (28’ st Ulli), Soria, Catenaro. A disposizione: De Sanctis, Di Diomede, Valiante, Pelliccioni. Allenatore: Giandonato.
CHIETI: Franchi, Verzilli, Odoardi (38’ st Marcattili), Stella, Campagna, Galluzzo, Colancecco, Obbedio, Parma (10’ st Partemi), Contini, Sarracino (28’ st Antignani). A disposizione: Mariani, Campana, Fidanza, Dell’Elce. Allenatore: Cifaldi.
ARBITRO: Martinelli di Roma 2.
RETI: nel pt, 29’ Sarracino; nel st, 13’ Odoardi.
NOTE: partita giocata al Comunale di Teramo, in località Piano d’Accio. Giornata di sole. Spettatori circa 2.500, in grande maggioranza di fede neroverde. Ammoniti Lambertini, Melisi, Tarantella, Obbedio e Galluzzo. Angoli 9-1 per il Notaresco. Recupero: 1’ pt e 4’ st.