Europa League, Inter e Roma a caccia del riscatto 

La squadra di Conte sfida il Ludogorets, chance per Eriksen. Giallorossi all’Olimpico contro il Gent

RAZGRAD (BULGARIA). L'Inter riparte con l'Europa. Lo fa oggi con una squadra rimaneggiata dal turnover e dalle assenze con la concreta possibilità di vedere Christian Eriksen dal 1', diciassette giorni dopo la prima e unica volta. «Sarà titolare? Lo deciderò dopo la rifinitura», resta vago Antonio Conte. «Vedo troppa ansia. Da parte nostra c'è grande serenità, il giocatore vuole mettersi a disposizione: siamo sereni». Con un po’ di pretattica, Conte cerca di minimizzare il problema della gestione del danese. L'Inter deve ritrovare la normalità e non c'è miglior medicina che la vittoria nell’andata dei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets (ore 18,55). Così si volta pagina dopo il ko nello scontro scudetto dell'Olimpico e l'Inter può ritrovare lo slancio nella corsa al titolo. «La squadra sta bene, affronterà la partita nella giusta maniera. Non c'è motivo per cui la squadra debba stare male. Quella contro la Lazio è una sconfitta che brucia», ammette Conte, «ma per il risultato finale e non per la prestazione che è stata buonissima». In Bulgaria giocherà un'Inter nuova, stravolta dai riposi forzati e dagli infortuni. Indisponibili Bastoni, Sensi, Gagliardini, Esposito, Handanovic, Brozovic e Skriniar. In porta ci sarà Padelli, in difesa probabilmente Godin, Ranocchia e D'Ambrosio. In attacco tornerà probabilmente Sanchez, al fianco di Lautaro Martinez.
Qui Roma. Quando le cose vanno male in casa Roma, si torna a parlare della troppa pressione della Capitale sulla squadra. Per Paulo Fonseca, tuttavia, questo è un alibi. «Qui si crea una negatività che non capisco» confessa il tecnico, alle prese con la prima vera crisi da quando siede sulla panchina giallorossa. «La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato è che qui è molto difficile perché c'è una grande pressione. Ma la pressione esiste ovunque, qui diventa una scusa» taglia corto il portoghese alla vigilia dell'andata dei sedicesimi di Europa League contro il Gent all'Olimpico (ore 21). «Se un allenatore non vuole avere pressioni non può allenare grandi squadre che vogliono vincere, non può allenare la Roma. La pressione esiste ovunque, e per me questo non è un problema». Insomma, l'Europa League è l’occasione è propizia per uscire dal tunnel e mettere a tacere le voci che circolano su Trigoria, come quella di un confronto tra Fonseca e i senatori della squadra. «Non è vero. Adesso è più semplice inventare cose relative allo spogliatoio, i problemi tra calciatori, allenatore e società. Ma penso che non sia giusto» la smentita del tecnico, pronto a lanciare dal primo minuto Carles Perez.