Il Pescara è a due passi dalla vetta

A Taranto decidono un tiro di Ganci e le parate di Bartoletti

TARANTO. Il massimo risultato con il minimo sforzo. Il Pescara è tornato a vincere in trasferta (non accadeva dal 24 gennaio ad Avezzano), ma soprattutto ha risalito un’altra posizione in classifica, agganciando il Portogruaro e piazzandosi alle spalle della capolista Verona.

E’ a due punti dalla prima della classe impegnata questa sera in casa contro il Giulianova. Il successo di Taranto può rappresentare la svolta della stagione per il Pescara che si è rilanciato definitivamente, infilando il terzo risultato utile di fila.
Allo Iacovone ha dato una dimostrazione di forza a livello caratteriale. Non ha regalato bollicine, come nelle ultime due gare, ma ha badato al sodo. Pratico, più che bello, quello che serve per emergere nel campionato di Prima divisione che si confema più che mai equilibrato. Ha rischiato poco e niente per poi capitalizzare una delle poche occasioni da rete create. Un salto di qualità che fa ben sperare in vista del rush finale.

Gara non bella, giocata sul filo dell’equilibrio. Colpa soprattutto del Taranto che ha presentato in panchina il quarto allenatore della stagione, Francesco Passiatore (in precedenza Braglia, Brucato e Dellisanti), ex centravanti anche della Pro Vasto. Confusionari quanto sterili i rossoblù alla disperata ricerca del successo per rientrare in zona play off. Tanto da apparire una squadra allo sbando. Il Pescara ha per lunghi tratti avuto il torto di adeguarsi al ritmo dei padroni di casa. Non ha mai cercato di approfittare con convinzione dei problemi del Taranto. Tanti errori in mezzo al campo, da una parte e dall’altra. Livello tecnico davvero mediocre a dispetto dei tanti giocatori dal curriculum importante per la categoria sul rettangolo verde e in panchina.

Pescara abbottonato e pronto a ripartire, il Taranto ha collezionato stafalcioni a tal punto da fare perdere la pazienza al caloroso pubblico rossoblù. Rari i pericoli corsi da Gabriele Bartoletti, all’esordio stagionale al posto di Tore Pinna colpito da un virus intestinale nell’immediata vigilia della gara.
La linea difensiva ha retto bene anche quando il Taranto, nella ripresa, ha cercato un confuso assalto alla ricerca del gol. Nel 4-4-2 del Pescara, in avvio di ripresa, il baby Inglese ha lasciato il posto a Massimo Ganci che si è trasformato nell’uomo della provvidenza.

Gran gol quello dell’attaccante ex Salernitana: un destro di controbalzo dal limite dell’area, al 25’, indirizzato all’incrocio dei pali, lì dove Bremec non è potuto arrivare. Un gol affatto banale, perché ha rotto gli equilibri di una partita brutta, ha rimesso le ali al Pescara e ha spezzato l’imbattibilità del portiere pugliese caduta dopo 726’, sette gare in cui la porta è rimasta immacolata.

Ecco perché il colpo dello Iacovone (il campo continua a portare fortuna ai biancazzurri) ha un valore che va oltre i tre punti conquistati. E’ destinato ad accrescere l’autostima di un gruppo tornato in corsa per la promozione dopo essere uscito dalla zona play off. Un gruppo che non ha fallito l’ultima occasione per restare sulla scia del Verona. Ha lottato a denti stretti nel finale per conservare il vantaggio. Ci ha messo una pezza anche Bartoletti in qualche occasione. Ha evidenziato carattere e forza, due doti apprezzate anche dal pubblico tarantino che, alla fine, ha fischiato e insultato i propri giocatori e applaudito quelli biancazzurri. Il Pescara c’è, peccato che arrivi la sosta, l’ultima del campionato. Dopodiché si riprenderà con il Cosenza, in casa, e con il Verona, fuori.

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