serie d

L’Aquila batte il Flaminia e ora vede la vetta

Decide un gol di Valenti che mantiene i rossoblù a -2 dalla capolista Albalonga. Successo legittimato da palo e traversa

CIVITA CASTELLANA. Vince la sua quarta gara di fila L’Aquila, che sale a quota 18 in classifica (la vetta è a meno 2) mostrando al “Madami” una buona produzione di gioco al cospetto di una formazione di casa che ha tentato l’impossibile per cercare il pareggio. Ma la squadra di Vigna s’è trovata a fare i conti, oltre che con una buona “orchestra”, anche con Farroni, portiere classe ’97, bravo in almeno due occasioni a strozzare in gola l’urlo del gol agli avversari. L’Aquila già al primo minuto va in gol, ma quando Russo mette il pallone in rete è in posizione di fuorigioco, e l’arbitro Rutella annulla. Al 21’ una punizione calciata da Valenti (tiro mancino a giro) scheggia la traversa. Così, scavalcato un primo tempo vissuto con poco pathos, si comincia a pensare che il risultato di parità accompagnerà le squadre fino al 90’. Ci pensa Valenti a cambiare le carte in tavola: 120 secondi dopo l’intervallo la punta viene servita da Diktevicius e s’inventa il gol da sigla televisiva con un tiro dai venti metri che s’alza e s’abbassa al momento giusto per infilarsi pressappoco nel “sette” della porta civitonica. Quelli di casa cercano con un paio di sortite offensive di rimettere in parità la sfida, ma i tentativi di Gori prima e Gay poi non impensieriscono l’estremo difensore abruzzese.

L’Aquila al contrario pare non accontentarsi e ogni volta che può riparte a testa bassa, anche perché il centrocampo della squadra di Morgia detta i tempi per la premiata coppia d’attaccanti Russo-Valenti, che è un piacere guardarla mentre azzarda ogni tipo d’offensiva. Si fa vedere Brenci (è nato ad Acquapendente, a poca strada da Civita Castellana) che dalla destra mette al centro una palla d’oro per Zane, pronto a liberarsi bene del marcatore diretto ma disarmante nello “sparare” la sfera alle stelle quando già il pubblico di casa stava per strapparsi i capelli. Poi sempre Zane, servito stavolta da Diktevicius, tenta il bis quando il cronometro segna l’ora di gioco, ma il suo piattone sinistro viene deviato da un difensore sulla traversa e a seguire in corner.

Farroni diventa protagonista al 23’ st, quando regala alla platea una parata monstre su Prandelli, bravo a liberarsi del “francobollatore” di turno e veloce a calciare in porta, salvo trovare due guantoni che gli deviano il tiro in calcio d’angolo. Azioni senza soluzione di continuità: il diagonale di Russo incoccia il palo con Cosimi scavalcato, e un legno lo colpisce a un minuto dalla fine Gay, che dal limite dell’area al termine di un’azione che da manovrata diventa mischia tira a colpo sicuro. Gol? Macché, come un felino Farroni s’allunga sulla sua destra e devia la palla sulla traversa. (Max Morelli)

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