La festa è già finita Lanciano e Pagliari verso il divorzio

LANCIANO. «Aspettiamo la fine del campionato per decidere sul da farsi». Con queste laconiche dichiarazioni la presidentessa Valentina Maio ha risposto a chi, domenica pomeriggio, chiedeva lumi circa il futuro della società rossonera. Archiviata la seconda salvezza di fila, stavolta senza play out, la famiglia Maio dovrà riflettere sulle scelte fatte e su un’altra stagione da dimenticare.

La sensazione infatti, non solo dei tifosi, ma degli stessi proprietari del club, è quella di aver gettato al vento un’occasione irripetibile.

Basti pensare che pur avendo sin qui racimolato 43 punti in 33 gare (appena due più del campionato scorso, chiuso al quint’ultimo posto), la formazione di mister Pagliari rischia, vincendo domenica con la Cavese, di piazzarsi addirittura in settima posizione, a un passo dalla zona play off. Con una media-punti mai così bassa, sarebbe dunque bastato poco, a Turchi e soci, per centrare l’accesso agli spareggi per la B, che erano poi il reale obiettivo della famiglia Maio.

Che in estate non aveva lesinato gli sforzi, accontentando in larga parte i “desiderata” del proprio tecnico. Poi è andata a finire che, per come si erano messe le cose appena un paio di settimane fa (prima cioè dei due successi di fila colti ai danni di Rimini e Ravenna), anche la salvezza anticipata di una settimana sul finale di stagione rappresenta, paradossalmente, un qualcosa per cui gioire.

Adesso però bisogna voltare pagina e ricominciare daccapo. Con o senza i Maio? Questo saranno loro a doverlo dire, anche se per cedere una società, ammesso che lo si voglia fare davvero, non è sufficiente annunciarlo: bisogna anche trovare qualcuno interessato a comprarla. E coi tempi che corrono non è detto che ci si riesca molto facilmente. Soprattutto quando, come nel caso della Virtus attuale, ci si ritrova a dover onorare un discreto numero di contratti pluriennali (alcuni dei quali piuttosto onerosi), a cominciare da quello dello stesso Pagliari, legato fino al 2012 alla società di via De Crecchio. E proprio il suo sarà il primo nodo da sciogliere, alla luce dello scarso feeling con gran parte della tifoseria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA