Lanciano spuntato non sfonda 

Finisce con un deludente pareggio (0-0) e senza grandi emozioni la sfida con la Virtus Cupello

LANCIANO. Scialbo 0-0 casalingo per il Lanciano, al termine di una gara sostanzialmente avara di occasioni. Poche e tutte create dai padroni di casa che, legno a parte, hanno sempre trovato sulla loro strada un attento Capone. Praticamente inoperoso, invece, il portiere rossonero Forti, chiamato in causa solo da Pendenza, e senza particolari patemi d'animo.
Un Lanciano, insomma, con grandi difficoltà nel superare l'attenta ragnatela allestita dal tecnico Panfilo Carlucci, ex esterno del Lanciano ai tempi di Donato Anzivino e Gildo Valle. L'attuale trainer rossoblù, orfano dello squalificato Conti (sostituito in mediana da Tafili), ha mandato in campo la stessa squadra utilizzata sette giorni prima contro la Rc Angolana: un 3-5-2, che prevedeva la presenza del 21enne Battista accanto al bomber Pendenza (stretto nella ferrea morsa della retroguardia frentana) e tre centrali difensivi d'esperienza quali Giuliano, Felice e Berardi. A centrocampo, invece, si faceva notare, per la sua vivacità e sfrontatezza, il giovanissimo (classe 2003) Ugo Claudio, tra i più attivi dei suoi: sia con i piedi che con la lingua (si è fatto ammonire).
Quanto ai padroni di casa, anche Peppino Di Pasquale presenta all'inizio lo stesso undici utilizzato col Paterno. Unica, ma significativa, eccezione, l'esclusione, tra i titolari, del bomber Miccichè. Relegato inizialmente in panchina, a vantaggio di Shipple, tornato ad agire sulla fascia, col rientrante Marfisi nel ruolo di mezzala. Scelta tecnica, la sua, legata probabilmente alla diffida. Che pendendo sul capo dell'ex attaccante del Chieti, rischiava di fargli saltare, in caso di ulteriore ammonizione, il successivo scontro diretto sul campo della Torrese, quarta forza del girone. Ovviamente, col passar del tempo e con il risultato sempre inchiodato sullo 0-0, anche l'attuale capocannoniere rossonero è stato gettato nella mischia, disputando l'ultima mezz'ora e rendendosi pericoloso in un paio di circostanze. Ancora assente, invece, l'infortunato di lungo corso Petrone (stesso discorso, tra gli ospiti, per Antenucci), mentre si è rivisto, sia pur in panchina, l'altro lungodegente Verna. Che Di Pasquale ha comunque preferito non rischiare. Lo farà magari nell’anticipo di sabato 22 febbraio, in occasione del delicato e già citato impegno con l'undici di Villa Torre. Anche perché, in una squadra che, almeno nelle ultime due gare, ha faticato nel concludere a rete, uno capace di segnare dalla distanza serve come il pane. Lo si è visto anche ieri, quando le uniche occasioni da gol rossonere sono arrivate al termine di azioni manovrate o su calcio piazzato. Come al 22' quando, su punizione, il centravanti di casa Gragnoli costringeva ad un doppio intervento Capone: sulla sua gran botta da fuori area, e sulla successiva ribattuta, da due passi, di Rodia. 3' dopo è Lucarino a far gridare al gol, ma la conclusione si ferma sul palo, mentre al 33' è Shipple a sfiorare il palo con un sinistro al volo. Nella ripresa poco o nulla, se non dopo l'ingresso in campo di Miccichè. Che dopo essersi fatto parare un diagonale al 22', ci riprova in pieno recupero sfiorando l'incrocio dei pali e sancendo, di fatto, uno 0-0 che allontana i rossoneri dalla vetta (-11 dal Castelnuovo), riducendo a 8 punti il vantaggio sull'Alba Adriatica, terza.
Stefano De Cristofaro
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