Luiso ci mette la faccia: «È colpa mia al 70%» E chiede scusa ai tifosi: «Crediamoci ancora»

MONTEROTONDO. Nel dopo partita c’è amarezza nello spogliatoio del Chieti. Il mister, Pasquale Luiso, non si è sottratto alle critiche dei tifosi, è andato a parlare con il drappello arrivato fino in...

MONTEROTONDO. Nel dopo partita c’è amarezza nello spogliatoio del Chieti. Il mister, Pasquale Luiso, non si è sottratto alle critiche dei tifosi, è andato a parlare con il drappello arrivato fino in terra eretina e ha spiegato il perché della sconfitta: erano arrivati a Monterotondo quasi in un centinaio, carichi di speranze per la loro squadra del cuore e invece l’A24 non si è colorata di neroverde. «Cominciamo con il dire che le colpe sono mie per il 60-70% perché ho deciso di rivoluzionare una squadra che stava facendo bene e non avrei dovuto farlo», spiega il tecnico campano, «invece ci siamo resi conto che non possiamo prescindere da elementi come Mercuri o Castellano che mi hanno cambiato la gara totalmente». Luiso è un fiume in piena: «Non ci sono giustificazioni, siamo andati male nel primo tempo, abbiamo sbagliato quasi tutti, non c’è un reparto singolo che è andato bene o chi è andato male. L’approccio non è stato dei migliori, ho chiesto scusa ai tifosi perché non potevo e non posso esimermi dal farlo». Un Chieti rivoluzionato. «Sì, la squadra non può fare a meno di qualche giocatore che, invece, ho messo fuori pensando di poter vincere anche facendone a meno. Probabilmente non è così, si è visto nel secondo tempo quando Mercuri e Castellano mi hanno cambiato la gara, abbiamo avuto il comando delle operazioni. Non dovevo rivoluzionare una squadra che stava camminando bene e stava facendo bene. Pure i ragazzi sono rammaricati perché non abbiamo fatto una gara all’altezza della nostra fama».
Sotto accusa anche il terzo gol preso nel primo tempo. «Non dovevamo prenderlo, ma lo sapevamo», continua Luiso, «che questo è un campetto piccolo mentre noi siamo abituati a campi più grandi. Questa non vuole essere non giustificazione perché quando si fa un primo tempo non all’altezza della situazione, le critiche sono giuste». E l’allenatore si assume la responsabilità: «Certamente. Per il 60-70% è colpa mia. Però siamo rimasti a due punti, adesso battiamo il Campobasso e prendiamoci i play off». Sorride come se fosse facile: «Non siamo arbitri della promozione. Ho scelto questa panchina perché credevo nei play off e ci credo ancora. Però abbiamo pregiudicato il nostro cammino, adesso davanti ai nostri tifosi, cerchiamo di chiudere la stagione all’altezza della situazione». Qualche protesta sul secondo gol: «Lasciamo stare», chiosa Luiso, «visto com’è andato il primo tempo». (m.g.)