Naiadi aperte, ma senza il Pescara pallanuoto 

Niente iscrizione in A2 a luglio, poi il ripensamento della presidente Marinelli ma ora non c’è più posto. Dalle promesse di rinverdire i vecchi fasti al flop

PESCARA. Ci sono le piscine, aperte e agibili, ma non c’è la squadra di pallanuoto. Pescara, al momento, avendo rinunciato all’iscrizione nel campionato di A2 è senza pallanuoto. Potrebbe ripartire dalla serie D o, al massimo, dalla C. Il tentativo di riprendersi la A2, effettuato dalla società fuori tempo massimo, non è andato in porto. A tal punto che la federazione ha già ufficializzato i due gironi della serie A2. Negli ultimi giorni un filo di speranza si era palesato attraverso la rinuncia della Sport Management alla A1, scesa a 13 squadre. La federazione per tornare a 14 ha chiesto ad alcuni club di A2 se avevano intenzione di fare la A1, ma la riposta è stata negativa. In caso contrario si sarebbe liberato un posto in A2 che sarebbe stato reclamato in primis da Sori e Cus Palermo che hanno fatto domanda nei tempi prestabiliti. Il Pescara, invece, il 10 luglio è rimasto a braccia conserte rinunciando all’iscrizione al campionato, imputando la scelta all’incertezza dell’utilizzo delle piscine Le Naiadi. Un’incertezza ventilata, ma mai verificatasi perché la Regione ha sempre garantito l’apertura dell’impianto. E così è stato. Ma in ballo c’era la gestione delle Naiadi in scadenza alla fine dello scorso mese di luglio. Una gestione che poi è stata riaffidata alla stessa Ati (di cui fa parte il Pescara Pallanuoto) che ce l’aveva in precedenza. Alla fine della fiera è scomparsa la A2, quella che doveva essere una tappa di passaggio verso il ritorno in serie A1. Che era l’obiettivo a medio-lungo termine manifestato da Cristiana Marinelli, figlia di Vincenzo (presidente onorario del Pescara calcio) e cognata di Manuel Estiarte (il “Maradona della pallanuoto” oggi dirigente del Manchester City), nel settembre del 2016, quando è diventata presidente della società che all’epoca era in serie B. Promozione al primo tentativo e poi diverse stagioni in A2. Una crescita continua che aveva come punto di arrivo la possibilità di rinverdire i vecchi fasti. Parallelamente, dopo la festa per il trentennale della conquista del Triplete, era maturato il project financing con cui gli ex campioni degli anni d’oro volevano adeguare e ristrutturare Le Naiadi per riportarle ai vecchi fasti. Anche questo un progetto tramontato.
Ma a destare perplessità è la rinuncia all’iscrizione datata 10 luglio scorso e, poi, la volontà della presidente Cristiana Marinelli di chiedere comunque l’iscrizione alla A2 alla federazione. Fuori tempo massimo. Due posizioni agli antipodi, ma in mezzo c’è stata la proroga della gestione delle Naiadi per un anno. In queste settimane si sono rincorse voci e ipotesi che hanno coinvolto i giocatori. E lo stesso Paolo Malara che, essendo svanita la A2, difficilmente resterà a Pescara. Anche perché non si sa nemmeno quale sarà il campionato.
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