Pescara, basta passi falsi: ora il 7° posto è da blindare 

I biancazzurri domenica a Fermo devono vincere per evitare brutte sorprese

PESCARA. Delusione, tanta, e un immediato bagno di umiltà per un Pescara che non ha saputo dare continuità contro l’Ancona e si è sciolto come neve al sole dopo i primi 10’ positivi del match. Per certi versi è stata, al contrario, una partita simile a quella di Olbia. Sardi aggressivi all’inizio e poi dominati dal Pescara. Domenica all’Adriatico sono stati gli abruzzesi a partire bene, ma poi in campo si è vista solo l’Ancona che ha ottenuto e con merito i tre punti. Il motivo? Non certo da ricondurre alla troppa fragilità dell’Olbia il Pescara brillante di 10 giorni fa perché la stessa Olbia ha pareggiato in trasferta a Pontedera. Semplicemente è fallito il piano partita con le scelte tattiche di Boscaglia che hanno fatto male ad un Pescara incapace di trovare le giuste soluzioni. Spazi chiusi, il solo Accornero a cercare la giocata individuale assistito da Pierno. Al contrario l’Ancona con Saco per vie centrali, Paolucci e Cioffi ai lati, ha ha mandato ko l’impianto difensivo di un Pescara che con Cascione invece si era sempre dimostrato solido.
Le scelte. Col senno di poi giocare con Meazzi e Tunjov in mediana non è stata la scelta vincente. Nella fase di non possesso biancazzurra l’Ancona ha trovato il vantaggio con troppa facilità e l’assenza di Aloi è stata determinante. L’ex Avellino è l’unico giocatore del Pescara in grado di garantire contemporaneamente esperienza, qualità e quantità. Ai play off sarà determinate. Meglio nella ripresa con Dagasso anche se i giochi erano fatti. E con la squalifica di Squizzato a Fermo il classe 2004 biancazzurro si candida per giocare da play. Vergani? Partita difficile per lui. Nota positiva quella di aver messo minuti nelle gambe in vista dei play off. Continua invece il momento negativo per Cuppone: entrato ad inizio ripresa non è riuscito ad incidere palesando le sue solite lacune tecniche.
L’analisi del patron. La sconfitta contro l’Ancona è stata analizzata dal presidente Daniele Sebastiani. «Siamo partiti bene nei primi 15’ ma dopo non abbiamo giocato al livello cui eravamo abituati con Cascione. Sono venuti fuori i nostri limiti, loro sono stati bravi a concretizzare le opportunità che hanno avuto noi invece no. E nella ripresa con Cangiano potevamo riaprirla. È stata una partita storta, ma dobbiamo rivedere qualcosa». Sebastiani ha anche parlato della contestazione e della questione societaria. «Sui cori contro di me sono abituato oramai, mi auguro che finiscano presto così vuol dire che ho trovato a chi cedere. Novità? Al momento nessuna ma con il nome di Sebastiani il Pescara non fallirà mai».
Verso i play off. Mancano 90’ al termine della stagione regolare e le posizioni si vanno delineando. Non è ancora certa però la posizione del Pescara. Ad oggi i biancazzurri sono al settimo posto ( scavalcati dalla Juventus NG) e affronterebbero in casa con due risultati su tre disponibili al termine dei 90’ il Pontedera. Ma tutto potrebbe cambiare dopo l’ultimo atto della regular season. Il Pescara giocherà domenica (alle 20) in trasferta contro una Fermana quasi condannata alla serie D, ma che ha ancora qualche sottile speranza play out, I marchigiani devono vincere e sperare che l’Ancona non batta una Lucchese già salva o l’Entella perda in casa contro la Recanatese. Solo in questi casi la Fermana giocherebbe i play out. Il Pescara invece vincendo la gara scavalcherebbe al 6° posto la Juventus NG sia in caso di sconfitta che di pareggio dei bianconeri a Pesaro. In caso di sconfitta dei biancazzurri e di contemporanee vittorie di Arezzo, Rimini e Pontedera ( a cui basterebbe anche un pareggio), il Pescara finirebbe addirittura 10°. Ecco perché vincere a Fermo diventa ora la parola d’ordine.
Enrico Giancarli
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