Pescara più equilibrato ma serve un’accelerata 

Provare ad agganciare il 5° posto per fare i play off da protagonista

PESCARA. Sabato sera il Pescara ha lasciato il Manuzzi di Cesena con un pizzico di rabbia (per la sconfitta 1-0) e qualche certezza in più. Il risultato finale è ingeneroso, i biancazzurri nel primo tempo hanno chiuso tutti gli spazi alla squadra bianconera neopromossa in B andando anche ad un passo dal vantaggio, mentre nella ripresa si sono proposti con più convinzione e il palo esterno ha vietato ad Accornero di poter festeggiare. Il gol subito? Tutto nasce da un errore di Franchini che ha generato una punizione dal limite. Poi Milani si è perso il movimento di Pierozzi e il Pescara è stato punito al termine di 90’ ben interpretati.
Cosa va. L’aspetto migliore della nuova gestione Cascione è la ritrovata solidità difensiva e lo spirito di gruppo di una squadra che in 180’ ha subito un solo gol (contro il miglior attacco del campionato) e soprattutto ha concesso briciole agli avversari. E’ un’ottima base di partenza per il finale di stagione e per affrontare con ritrovate speranze i play off. Ma senza illusioni o voli pindarici: ci sono organici ben più attrezzati dei biancazzurri. Aloi e Squizzato sono gli uomini chiave del nuovo progetto di Emmanuel Cascione: il centrocampo ha ritrovato equilibrio e fa bene entrambe le fasi. Con loro un Dagasso sempre più protagonista. Saranno loro tre gli uomini base su cui il tecnico costruirà l’immediato futuro. E Squizzato sta dimostrando che, con determinate caratteristiche, sa fare e bene il ruolo di play. Schermo davanti la difesa, fisicità e buona lettura delle giocate. Un bel valore aggiunto. Aloi? L’unico rammarico è che andrà in scadenza. Altri aspetti positivi? La linea difensiva che non subisce più con il nuovo assetto anche se piacerebbe vedere Pellacani e soprattutto Di Pasquale con i nuovi concetti difensivi di Emmanuel Cascione. Vergani, appena tornato a disposizione, è un valore aggiunto.
Cosa non va. Se vuoi provare ad essere credibile e pericoloso nei play off va sicuramente migliorata la produzione offensiva. Ripartendo dai numeri (Pescara secondo attacco del girone), a Cascione il compito di abbinare alla ritrovata solidità anche quelle giocate che avevano permesso ai biancazzurri di vincere tante partite. Un passo alla volta, sarà il prossimo obiettivo del tecnico biancazzurro. Franchini, Tunjov e Meazzi: arrivati e presentati come i giocatori pronti a far fare il salto di qualità al momento non hanno inciso. Tunjov le sue sette reti le ha realizzate, ma poi è uscito dai radar e le parole di Cascione (venerdì scorso in conferenza) non hanno fatto pensare ad un recupero immediato. Franchini a Cesena ha inciso in negativo anche se per uno con la sua struttura fisica entrare e tenere a bada Donnarumma non era cosa agevole. Meazzi? Arrivato per fare la mezzala offensiva al momento è indietro nelle gerarchie. E c’è da risolvere definitivamente la questione relativa a Luigi Cuppone: da prima punta per caratteristiche fa fatica nella fase di costruzione. Il rientro di Vergani però può aiutare Cascione.
Il pensiero di Delli Carri. Parole significative quelle del direttore sportivo biancazzurro Daniele Delli Carri sulla stagione e sul futuro. «Cosa non rifarei in questo campionato? Rifarei le stesse cose, non ho nulla da rimproverare. Ho un solo grande rammarico: non aver visto una formazione base, troppi cambi e troppe scelte diverse durante l’anno. Resto ancora a Pescara in futuro? Se il presidente lo vorrà, io ci sono». Molto dipenderà dal nuovo assetto societario. Novità in tal senso? Nessuna. Solo tante voci, tante eventuali manifestazioni di interesse ma nulla di concreto. A parte qualche simpatico “Pesce d’Aprile” con Marco Verratti pronto a diventare il nuovo presidente del Pescara o l’arrivo di un principe saudita.
Verso i play off. Lunedì all’Adriatico-Cornacchia arriverà la Virtus Entella. Sarà una partita fondamentale per blindare i play off e per cercare di provare a migliorare il sesto posto attuale. Diciamolo subito: arrivare a prendere il Gubbio ( +6, che diventa +7 in virtù del doppio scontro diretto negativo) è quasi impossibile, ma Merola e compagni hanno il compito di provarci. Con un eventuale sesto posto finale il Pescara avrà la prima in casa nei play off del girone e basterà non perdere al termine dei 90’. Nel secondo turno preliminare, prima di arrivare alla fase nazionale da dove era partita lo scorso anno, sarà necessario vincere fuori casa. A meno che la quinta classificata (oggi il Gubbio) non perda in casa la prima e in quel caso si giocherebbe all’Adriatico-Cornacchia anche la seconda partita del girone.
Enrico Giancarli
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