Pescara più zemaniano:  gli attaccanti si esaltano 

Con il boemo in panchina sette reti in quattro gare: sei sono delle punte

PESCARA. Guai a far notare a Zeman che l’attacco di una sua squadra ha dei problemi. I numeri, sottolineati dallo stesso allenatore biancazzurro, raccontavano di un Pescara che in 16 partite per ben 9 volte non aveva trovato il gol. E la cura Zeman inizia a dare i suoi frutti. E lo dicono sempre i numeri. Quattro partite sulla panchina biancazzurra, 7 gol realizzati di cui 6 firmati dagli attaccanti. Reparto che - piano piano - Zeman sta rigenerando con Lescano che ha messo a segno tre reti e poi un gol a testa per Vergani, Kolaj e Merola. Unica marcatura non di un attaccante è quello del momentaneo vantaggio ad Agropoli di Riccardo Brosco. E dopo un periodo di esperimenti, in difesa ed in attacco il boemo sembra aver disegnato le sue gerarchie. Qualche interrogativo ancora c’è, ma in grandi linee le idee sono chiare. Per capire a centrocampo l’effettiva volontà di Zeman occorre, invece, attendere il rientro di Gyabuaa e poi si avrà un quadro più chiaro.
L’attacco. I classici movimenti zemaniani non si imparano dall’oggi al domani, ma di sicuro Davide Merola ha la certezza del posto. Vuoi perché conosce quello che chiede Zeman, vuoi perché per caratteristiche è perfetto come esterno destro. Davide Merola si presentò benissimo all’Adriatico con la doppietta contro il Potenza, ma poi le sue prestazioni non sempre sono state convincenti. E troppe volte Merola non ha finalizzato palle gol limpide, come accaduto anche domenica scorsa nel primo tempo. Il gol trovato nella ripresa potrebbe anche avergli ridato quella fiducia che stava venendo meno, ma al netto degli episodi, sembra avere il posto assicurato. E chi sta iniziando ad interpretare bene le richieste di Zeman è Aristidi Kolaj. L’ex Alessandria è forte nel puntare le zone centrali aprendo a più opzioni. La conclusione personale (con tanto di gol fatto), l’assist per l’altro esterno (fatto anche questo ma Merola ha sciupato) oppure premiare gli inserimenti della mezzala e dell’esterno basso. Desogus, Delle Monache e Cuppone ad oggi sono dietro nelle gerarchie. Il riferimento centrale preferito è Facundo Lescano: gol e tanto lavoro per la squadra quando chiamato in causa da Zeman, mentre Vergani deve ancora capire bene il pensiero del boemo. In attacco ad oggi il tridente Kolaj-Lescano-Merola è quello scelto da Zeman.
La difesa. Con Plizzari inamovibile tra i pali, Brosco e Mesik hanno convinto come difensori centrali. In attesa di Filippo Pellacani, saranno loro a guidare il reparto arretrato. Una delle novità più belle viste nel Pescara domenica scorsa è il cambio di marcia dei terzini con i movimenti senza palla che hanno da sempre caratterizzato il pensiero di Zeman. Crescenzi e Milani hanno applicato alla perfezione quanto chiesto dal tecnico, mentre per caratteristiche Cancellotti fa più fatica a proporsi con naturalezza. La sensazione è che, al netto del rientro di Pellacani, ad oggi Zeman punti su Crescenzi, Brosco, Mesik e Milani. Ingrosso? Per Zeman è l’alternativa a Brosco.
Il centrocampo. Nel reparto nevralgico le scelte definitive si vedranno quando, tra due settimane, tornerà Gyabuaa. Ad oggi Palmiero regista, Rafia e Kraja interni hanno fatto benissimo. Mora sta lavorando in chiave play off. Ma con Gyabuaa un centrocampo con Kraja regista, Rafia e l’ex Perugia non è escluso. La certezza è Rafia da mezzala.
Verso Catanzaro. Ieri giorno di riposo per i biancazzurri, oggi la ripresa degli allenamenti a Silvi e per domenica saranno ancora out Cancellotti e Gyabuaa. Possibile che Zeman a Catanzaro, contro l’undici di Vivarini già promosso in B, confermi per la prima volta la stessa formazione e attenzione a Pellacani: sta sempre meglio e potrebbe giocare uno spezzone di gara.
Enrico Giancarli
©RIPRODUZIONE RISERVATA.