Pescara rigenerato, Pillon l’arma in più 

Salvezza vicina, il tecnico adesso può giocarsi la conferma

PESCARA. Vento in poppa, ma niente distrazioni. Il Pescara viaggia spedito verso la salvezza, mancano ancora 3-4 punti per avere la matematica permanenza in serie B, ma Bepi Pillon non guarda all’orizzonte e preferisce navigare a vista per evitare brutte sorprese. La vittoria di Terni è stata roboante e ha fatto vedere un Pescara perfetto. Aggressivo, organizzato e, soprattutto, una grande qualità nel palleggio. È inutile girarci intorno, il merito è da attribuire in gran parte a Pillon che nel giro di un mese ha stravolto il Delfino.
Cura Pillon. L’allenatore trevigiano ha raccolto otto punti in cinque gare, è andato vicino al colpaccio contro il Palermo. E' tra le cinque squadre più in forma del campionato e, soprattutto, ha tirato il meglio dai biancazzurri, i quali hanno finalmente personalità, coraggio e consapevolezza nei propri mezzi.
Contro la Ternana, se qualcuno si aspettava un Pescara accorto e sulla difensiva, è rimasto deluso. Il Delfino è andato in campo con determinazione e convinzione di potere dominare. Così è stato e il 3-0 del Liberati è anche basso come punteggio finale, calcolando le tante occasioni che i biancazzurri hanno avuto. È un Pescara concreto, coraggioso e in crescita. Per questo motivo Bepi Pillon non vuole accontentarsi e punta dritto a quota 50 punti.
La missione. L’obiettivo dell’allenatore, infatti, non è la semplice salvezza, ma dare un segnale ben più importante. «I complimenti fanno piacere, ma io dico che dobbiamo pensare allo scontro diretto con il Cesena», ha detto il tecnico a Terni pensando alla sfida di domani (martedì 1 maggio). Il 62enne di Preganziol vuole tenere alta la concentrazione e ieri mattina ha diretto l’allenamento al Poggio degli Ulivi. Ha chiesto ai suoi giocatori gli ultimi sforzi prima dei festeggiamenti per la salvezza. «Atleticamente la squadra sta benissimo», ha evidenziato Pillon. «Il Pescara ha una chiara predisposizione al calcio d’attacco, la squadra sta bene a livello atletico e il merito è di Zeman, che per me è un maestro». Parole importanti di Pillon per il suo predecessore. Oggi il Cesena, con l’obiettivo di mettere in cassaforte tre punti che garantirebbero la permanenza in B. Poi - senza dimenticare la quota 50 punti che Bepi vorrebbe raggiungere- si dovrà pensare al futuro.


Protagonisti precari. Un futuro precario per l’allenatore che sta salvando il Pescara dall’incubo serie C. Il suo contratto, infatti, scade il 30 giugno. L’allenatore è stato portato in riva all’Adriatico dal responsabile dell’area tecnica Giorgio Repetto, arrivato subito dopo l’esonero di Zeman, che, come Pillon, ha il legame con il Pescara fino a giugno. Per loro due, nonostante i risultati positivi, il futuro è incerto. Non è scontato, infatti, che la società del presidente Sebastiani punti su loro due anche per il prossimo anno, mentre il buonsenso e un pizzico di logica dovrebbe far prendere altre decisioni. Per il prossimo campionato, infatti, alla panchina del Pescara è stato accostato con insistenza il nome di Cristian Bucchi e, per quanto riguarda la figura del ds, c’è anche l’ipotesi di un ritorno in biancazzurro di Antonio Bocchetti, ma stavolta nelle vesti di direttore sportivo. Sono spifferi di mercato, certo, ma è pur vero che sarà meglio programmare la prossima stagione con grande attenzione evitando l’imbarazzante teatrino del giugno 2015, quando, dopo la finale play off persa a Bologna, una parte della società aveva già bloccato Zeman e il ds Repetto invece aveva raggiunto (giustamente, visti i risultati) l’intesa per il rinnovo di contratto con Massimo Oddo.
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