Rabiot rimette in corsa la Juventus Troppo Chelsea, il Milan si inchina 

Il francese (con una doppietta) e Di Maria protagonisti del successo bianconero sul Maccabi Haifa I rossoneri pagano le assenze, l’imperativo è fare risultato al ritorno per sperare nella qualificazione

TORINO. Di Maria ispira e la Juve si rilancia in Champions: il 3-1 sul Maccabi vale il primo successo nel girone e permette di avvicinare Benfica e Psg, che si annullano a vicenda e fanno 1-1. La doppietta di Rabiot e il gol di Vlahovic sono decisivi per superare gli israeliani, che specialmente nel finale mettono i brividi ai bianconeri. Martedì sfida di ritorno in Israele. Altro riposo per Bonucci, Allegri punta sulla coppia di centrali tutta brasiliana formata da Danilo e Bremer. E, soprattutto, scommette su Di Maria: il Fideo ha tanto da farsi perdonare dopo la squalifiche per due giornate rimediate in campionato, l'argentino viene schierato nel tridente con Vlahovic e Kostic. A proposito del serbo, l'attaccante va a caccia (e trova) della prima vittoria in Champions della sua carriera e del primo gol allo Stadium sul palcoscenico europeo. In mediana si rivede Paredes in cabina di regia con McKennie e Rabiot. Bakhar deve fare i conti anche con le usanze religiose, lo Yom Kippur ha costretto tanti giocatori della sua squadra a rispettare la tradizione ebraica e a digiunare nelle ultime 24 ore. Successo meritato della Juve. Ora, però, serve un'impresa con una grande: il big-match di sabato contro il Milan a San Siro rappresenta il test per capire se la Juve è davvero tornata.
«Sono contento soprattutto dell’atteggiamento della squadra», ha detto il centrocampista francese della Juve Adrien Rabiot. «Sono contento di aver fatto gol, ma per me è più importante vincere. Abbiamo giocato bene, un po’ meno nel secondo tempo ma siamo sulla strada giusta». E poi il protagonista della serata ha aggiunto: «Sto dando sempre il 100% sul campo e in allenamento. Il mister si fida di me, per lui è importante avere un giocatore che dà equilibrio. Sono contento perché mi sento bene, ma tra la partita con il Bologna e stasera stiamo facendo bene». Al ritorno in Israele non sarà facile e lo sa bene Rabiot: «Loro hanno buoni giocatori, fuori sarà un’altra gara. Hanno buoni tifosi, lo sappiamo, dovremo essere concentrati ma se avremo questo atteggiamento, vinceremo».
Il Diavolo crolla. Troppo poco Milan per reggere l'ondata Chelsea. A Stamford Bridge i blues di Potter hanno vita facile, battendo i rossoneri con un 3-0 che ben dimostra la netta differenza tra gli inglesi e i campioni d'Italia in carica. Arrivati a Londra in emergenza visti i tanti infortuni, gli uomini di Pioli restano in partita per 45', crollando nella ripresa sotto i colpi di un Chelsea magari non spettacolare ma molto efficace. Una sconfitta che ora mette il Milan nella non facile situazione di avere pochi margini di errori nella corsa per gli ottavi di Champions League, a partire dalla sfida di ritorno contro i Blues di martedì: servirà fare punti a San Siro, altrimenti il rischio potrebbe essere quello di ritrovarsi prima degli ultimi 180' a -4 in classifica dal Salisburgo, se gli austriaci dovessero battere anche al ritorno la Dinamo Zagabria come fatto oggi con un 1-0 firmato da Okafor su calcio di rigore.
A Stamford Bridge sblocca il risultato Fofana. L'unica vera fiammata milanista arriva nel finale di primo tempo, con una sgasata di Leao che crea la migliore occasione per gli uomini di Pioli, ma Kepa si supera con un riflesso su De Ketelaere servito proprio dal portoghese e poi l’ex Thiago Silva salva su Krunic a porta sguarnita appena prima dell'intervallo. Poteva essere una scintilla per il Milan, ma dagli spogliatoi esce meglio il Chelsea che nella ripresa rifinisce il tris. «Fa molto male perdere così. Non ci abbiamo messo lo spirito che normalmente abbiamo. La Champions League è un altro livello, dobbiamo dare di più», il commento amaro del centrocampista rossonero Ismael Bennacer. «Noi proviamo sempre a dare tutto. Partite come queste si giocano sui dettagli. Dopo che prendi due gol diventa dura. Lì abbiamo abbassato la testa. Dobbiamo far meglio ed essere più convinti. Dobbiamo lavorare sulle cose che non abbiamo fatto bene».
Angelo Caradonna