SAPORE DI… MARINO  L’EMPOLI RIMONTA

Ci ha messo un po’, forse un po’ troppo ma adesso pare proprio che si sia messo a correre. E se l’Empoli corre vuol dire che, per la promozione in serie A, bisognerà fare necessariamente i conti con...

Ci ha messo un po’, forse un po’ troppo ma adesso pare proprio che si sia messo a correre. E se l’Empoli corre vuol dire che, per la promozione in serie A, bisognerà fare necessariamente i conti con Pasquale Marino.
É partita con tutti i riflettori puntati addosso, la squadra azzurra. Organico importante, allenatore ambizioso (Bucchi) anche se reduce da un paio di bocciature pesanti, quella con il Sassuolo in A e quella con il Benevento, clamorosamente estromesso dalle semifinali play off del 2019 dal Cittadella. Avvio discreto, poi la macchina si é ingolfata, esonero dopo dodici giornate, la scelta di puntare su Muzzi, al debutto in B, ex collaboratore di Andreazzoli, probabilmente con la speranza di recuperare un po’ di quella polvere magica che l’allenatore dell’ultima promozione aveva sparso dentro e intorno al Castellani. Macchè. Poche partite, nove, quelle sufficienti però per capire che neanche Muzzi fosse l’uomo giusto, altra svolta.
Marino é arrivato a fine gennaio e ha trovato un squadra forte (chi ce l’ha un attacco con Ciciretti, Mancuso, La Mantia, Tutino e pure Moreo?) ma ansimante. Parecchio. Subito boom: quattro vittorie consecutive, cinque nelle prime sei partite della sua gestione, sedici punti nelle otto gare fino all’interruzione per il Covid.
Il campionato é ricominciato con un po’ di ruggine (sconfitta a La Spezia e due pareggi contro Benevento e Pescara) e poi, di nuovo, l’accelerazione, vincendo a Venezia e contro il Frosinone, che oggi vale il settimo posto e la zona play off.
I dieci punti di svantaggio dal Crotone, secondo, forse sono un margine troppo ampio da colmare in così poco tempo per poter pensare alla promozione diretta ma per tutto l’Empoli il resto c’è. Non può essere altrimenti, perché la squadra forte è la stessa di sei mesi fa ma adesso ha pure la consapevolezza di esserlo. Ha sentito la sveglia giusto in tempo e adesso, peró, non vuole più smettere di correre.
*giornalista SkySport
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