Sebastiani: voglio salvezza e spettacolo

«Arriverà anche un attaccante, faremo un buon Pescara»

PESCARA. Dopo 19 anni il grande calcio tornerà a Pescara. Una lunga scalata biancazzurra firmata dal presidente Daniele Sebastiani, ieri ospite nella sede del Centro per un forum con il direttore Mauro Tedeschini. Curiosità, retroscena di calciomercato, ma le prime domande sono tutte per l’enfant prodige Marco Verratti, passato al Psg per 12 milioni di euro.

Presidente Sebastiani, come mai il Psg ha preso un baby semisconosciuto in Europa come Marco Verratti ?

«Perchè lo sceicco ha voluto Verratti. Mi hanno raccontato che il sultano Al-Khelaifi a casa ha una sala-video dove vede tutte le partite del mondo. Ha seguito le ultime sette partite del Pescara e ha iniziato a chiedere di Verratti a Leonardo: “Vai a prendere il ragazzino”,gli ripeteva spesso. Leo voleva ingaggiare prima i top player e poi Verratti. Così è stato. Hanno preso Lavezzi, Thiago Silva, Ibra e poi il nostro Marco. Una trattativa nata e chiusa in poco tempo. Anche la Juve era su Verratti, ma non ha fatto una bella figura».

Quasi impossibile dire di no ai francesi.

«Certe occasioni capitano poche volte nella vita e non potevamo bloccare Verratti. Se mi offrono la metà dei soldi spesi dai francesi, ma anche meno, per Marco Capuano vado a portarlo a piedi. Verratti è un talento e ci volevano tanti milioni per assicurarselo; solo il Psg poteva fare l’investimento».

Luciano Moggi ha detto che se ci fosse stato lui in qualche società avrebbe preso Verratti subito.

«Non ci sono soldi. Il calcio, in particolare quello italiano, è in difficoltà. Certo, alla Juve i soldi non mancano, forse loro aspettavano prima l'ingaggio di un attaccante forte per poi fare l'investimento su un ragazzo. Mi raccontava Enrico Preziosi che, per l'affare Mattia Destro con la Roma, il Genoa ha incassato solo un milione in contanti. Ci sono tanti scambi di giocatori nelle operazioni».

L'anno scorso avete speso circa 11 milioni per vincere la serie B, quest'anno?

«Penso sui 22 milioni».

Il bilancio è in passivo?

«Il Pescara non ha nessun debito. In tre anni abbiamo tirato fuori 24 milioni di euro. Nei primi sei mesi della nostra gestione abbiamo sborsato 4 milioni di euro per tutte le porcherie che erano state fatte in precedenza. Abbiamo fatto aumenti di capitale a raffica. Se abbiamo perso qualche socio per strada è anche per questo motivo».

Che modello societario avete in serie A?

«Il Chievo è un club gestito molto bene. Penso che si possa fare una buona squadra senza far diventare la società un carrozzone. In Italia non c'è un'azienda che abbia la certezza dei ricavi, a differenza di quanto accade nel calcio di serie A con i soldi dei diritti tv».

Che progetto tecnico state mettendo in piedi?

«L'idea è di fare una squadra giovane».

Avevate in pugno Benassi e poi è arrivato Perin, come mai?

«Perchè non mi faccio prendere in giro da nessuno. C'è stata troppa indecisione da parte del Lecce e così siamo tornati su Perin».

Ci racconta come ha riaperto la trattativa con il Genoa.

«Preziosi mi aveva fatto una promessa tempo fa e con lui, tra l’altro, avevo anche chiuso Verratti, ma poi la Juve è intervenuta bloccando l'operazione. Tornando a Perin, il dg Lo Monaco non voleva mandarlo a Pescara, però l'altra sera, prima della presentazione del calendario, ho detto a Preziosi: “Pensavo che dentro al Genoa comandassi tu, invece...”. Non mi ha fatto finire a parlare che abbiamo chiuso l'operazione in dieci minuti. “Qui comando io”, mi ha risposto e Perin è del Pescara. Purtroppo non siamo riusciti a prendere Moretti, vuole restare al Genoa».

E’ in arrivo anche Jonathas?

«E' un giocatore che rientra nell'affare Weiss e penso che possano arrivare entrambi. Siamo a buon punto».

Che cosa pensa di GiovanniStroppa?

«E' un grande lavoratore ed è bravo. Tra l’altro, ha uno staff veramente collaudato e valido».

Che cosa gli avete chiesto il primo giorno che vi siete incontrati?

«Che vogliamo continuare a divertirci. E' inutile parlare di salvezza, è scontato. Stroppa lo abbiamo seguito a lungo e segue tatticamente il discorso iniziato con Zeman . E’ un predestinato come il mio amico Eusebio Di Francesco».

L'anno scorso tra abbonamenti e vendite al botteghino avete incassato circa 2 milioni di euro, quest'anno l'obiettivo è raddoppiare gli incassi?

«Di più, almeno dobbiamo fare 7-8 milioni di euro. Puntiamo a 10mila abbonamenti».

Dei dodici milioni milioni di Verratti, quanti ne avete rinvestiti?

«Circa 7 milioni e 200mila euro per Quintero, Ragusa, Celik, Cosic tra cartellini e prestiti».

Su quale giocatore scommette?

«Un po' tutti. Bjarnason è molto bravo. A mio avviso Cosic è davvero forte, mi ha sorpreso. Adesso, però, voglio prendere il bomber. Forse faremo qualcosa all’estero, anche se sarà difficile perchè il calcio italiano ha perso l’appeal di una volta».

Un pensiero al pescarese Fabio Grosso non è stato mai fatto?

«E' un ragazzo molto serio, ma è difficile che possa giocare con il Pescara».

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