Speranza dà ragione a Campitelli

Il capitano verso il rientro: «Ben venga lo sfogo del presidente. Lui vuole solo vincere e deve essere così anche per noi»

TERAMO. Il momento, in casa Teramo, è delicato. Per scacciare la crisi di risultati (due pareggi e due sconfitte in un mese) si prova a fare leva sui giocatori della vecchia guardia, "pungolati" negli ultimi giorni sia dal patron Luciano Campitelli che dal direttore generale Gianluca Scacchioli. Uno degli elementi più esperti della rosa è senza dubbio il capitano Ivan Speranza, la cui assenza è pesata come un macigno nelle recenti gare. Il difensore avellinese, out da tre settimane per un guaio muscolare, è tornato ad allenarsi con l'obiettivo di riprendere il comando della retroguardia biancorossa fin dal match di domenica (ore 15) con il Siena. Con la consueta saggezza il leader difensivo del Diavolo analizza il delicato momento del Teramo. «Non stiamo sicuramente vivendo una bella situazione», ammette Speranza, «ma anche lo scorso anno abbiamo dovuto fare i conti con un periodo simile a quello attuale. Dobbiamo essere bravi a uscirne con la tranquillità e la compattezza del gruppo».

Il capitano, a proposito del ruolo della vecchia guardia all'interno dello spogliatoio, dice: «Per noi più "vecchi" è giusto che ci sia la responsabilità di fare da guida per i più giovani provando a trasmettere la nostra fame e cattiveria. Tutti dobbiamo fare qualcosa in più perché quello che stiamo dando, evidentemente, non è sufficiente. Ben venga, pertanto, lo sfogo del presidente Campitelli. Lui vuole solo vincere e deve essere così anche per noi. Il passato, ormai, non conta più. Nella nostra testa deve esserci solo la voglia di fare bene quest'anno».

La classifica, nel frattempo, è allarmante (terzultimo posto del girone B a quota 9). «Ed è il caso di iniziare a guardarla con attenzione», sottolinea Speranza, «affinchè possa scoccare la scintilla giusta. Ogni partita dovrà essere affrontata come una finale, iniziando dal Siena, avversario di grande blasone e composto da giocatori dal curriculum importante. In questo momento i punti ci servono come il pane».

Ma cosa non sta funzionando nella squadra di Vivarini? «Stiamo pagando il grande sforzo di inizio campionato. Giocare ogni tre giorni non è stato facile», risponde il 30enne difensore, «sia sul piano fisico che su quello mentale. Questo, però, non deve essere un alibi. E' evidente che bisogna cambiare passo e fare meglio sotto tutti i punti di vista. Nelle tre partite che non ho giocato il punto più basso lo abbiamo toccato nel secondo tempo dell'Aquila. Il modulo? Non entro nel merito di questo argomento. Dobbiamo pensare a fare il nostro dovere per risollevarci e tornare a vincere».

Verso il Siena. Oggi è prevista una doppia seduta di allenamento. Da valutare, oltre alla fase di recupero di Speranza, l'eventualità di un cambio di modulo, come suggerito dal patron Campitelli (che ha richiesto l'utilizzo di tre centrocampisti). E' entrato in diffida il mediano Stefano Amadio, che a Rimini è incappato nella quarta ammonizione stagionale. Designato l'arbitro del match con i toscani: è Luca Massimi della sezione di Termoli. Il Siena, dal canto suo, non avrà a disposizione il difensore Celiento (squalificato), in sostituzione del quale dovrebbe esserci il rientrante D'Ambrosio. Sull'out sinistro spazio all'ex biancorosso Masullo.

Gaetano Lombardino

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