Acqua torbida, a Roseto le scuole restano chiuse

Il Ruzzo al lavoro, solo oggi si sa se i valori sono tornati nella norma. Il sindaco: noi tempestivi nell’informazione

ROSETO. L’acqua di Roseto è ancora inquinata? A questa domanda si potrà rispondere con certezza solo oggi, cioè dopo che saranno resi noti i risultati delle nuove analisi sui campioni di acqua che verranno prelevati questa mattina nei punti risultati contaminati, e cioè: via Puglia, via Milli e via Veronese, proprio in prossimità di tre plessi scolastici che comprendono materne ed elementari, e che il sindaco ha chiuso per due giorni l’altro ieri sera.

Intanto ieri mattina sono giunti in Comune i risultati delle analisi sui campioni d’acqua commissionate dal Ruzzo, relative ai prelievi effettuati il 2 aprile nelle tre scuole in questione. «I risultati confermano che l’unico valore non conforme ai valori di legge», si legge in una nota del Comune, «è quello relativo ai parametri di torbidità delle acque, evidenziando un valore di 4,2 (contro il limite massimo previsto dalle legge pari a 1) solo nel plesso di via Puglia. Valori solo lievemente superiori (1,1) sono invece stati rilevati nelle scuole di via Milli e via Veronese». Per quanto riguarda l’analisi batteriologica, risultano assenti i batteri coliformi e l’escherichia coli. «La situazione fotografata dalle prime analisi», spiega il sindaco, Enio Pavone, «ci consente di escludere intanto la presenza dei più comuni batteri fecali. Sono in corso altri prelievi sia a cura del Ruzzo che della Asl, con esiti attesi per domani mattina (questa mattina per chi legge, ndc). In via del tutto cautelativa, come già annunciato, quindi, anche domani (oggi, ndc) tutte le scuole di Roseto capoluogo restano chiuse e permane la prescrizione ai cittadini di non usare l’acqua a fini alimentari e potabili».

L’ordinanza è in vigore solo per Roseto capoluogo, nel perimetro compreso tra il Palasport e contrada Borsacchio, dal mare alla collina. Nessun problema, invece, per le frazioni del territorio, che sono servite da condotte diverse. «Il provvedimento si è ritenuto necessario in via precauzionale», dice ancora il sindaco, «proprio per garantire ai cittadini la massima sicurezza, almeno finché non ci sarà chiaro qual è stata la causa dell’eccessiva torbidità dei campioni di acqua potabile analizzati , e abbiamo chiesto per iscritto al Ruzzo spiegazioni in tal senso».

I responsabili dell’acquedotto teramano, dal canto loro, hanno assicurato al Comune di aver attivato tutte le procedure necessarie alla risoluzione del problema, con il lavaggio delle condotte e la messa a scarico delle acque distribuite. «Speriamo», conclude il sindaco Pavone, «di avere risposte certe e di poter ripristinare le condizioni di normalità, ponendo così fine ai disagi per i cittadini, entro le prossime ore». Per quanto riguarda la questione dei ritardi nell’attivazione delle procedure di emergenza, il sindaco dà questa versionei. Dice «di aver attivato un’informazione tempestiva. La nota della Ruzzo Reti (la seconda, ndc) che delimitava con esattezza il perimetro del territorio interessato, è delle 19,07: da qui il tempo di redigere materialmente l’ordinanza, che è stata inserita sul sito web istituzionale alle 20,20». Ma dimentica di dire che i prelievi sono del 2 aprile: per 24 ore Roseto ha quindi bevuto acqua torbida.

Federico Centola

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