Addio a Inzerilli: il capo di Gladio era amico degli alpini teramani

ISOLA DEL GRAN SASSO. Un militare che aveva guidato nel ’73 il Battaglione L’Aquila, un amico degli alpini abruzzesi, spesso presente all’annuale raduno delle penne nere per onorare i caduti di...

ISOLA DEL GRAN SASSO. Un militare che aveva guidato nel ’73 il Battaglione L’Aquila, un amico degli alpini abruzzesi, spesso presente all’annuale raduno delle penne nere per onorare i caduti di Russia nel santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso. La scomparsa del 90enne generale dell’esercito Paolo Inzerilli, oltre ad avere una risonanza sovranazionale, l'ha avuta nella nostra regione: il generale aveva un legame con la terra “forte e gentile”, un cordone che non aveva mai spezzato da quando era stato di stanza all’Aquila e che manteneva vivo con le sue visite, in particolare a Isola del Gran Sasso, dove ritrovava commilitoni e amici e dove si fermava a ricordare storia e storie. Inzerilli era stato anche capo di Stato maggiore del Sismi, capo dell’ufficio centrale di sicurezza dall’87 all’89, ma soprattutto capo, in un ruolo invisibile ma attivo, del settimo reparto e responsabile per l’Italia dell’organizzazione segreta e riservata anti-invasione della Nato denominata “Gladio” durante la Guerra fredda. (a.d.f.)