Attesa di 411 giorni per una visita

Deve fare un controllo alla tiroide ma è costretta ad aspettare fino al 2013. La protesta della paziente, una ex malata di cancro: costretta a fare una visita a pagamento oppure ad andare fuori Abruzzo

ATRI. Visita endocrinologa all'ospedale di Atri: appuntamento l'8 gennaio 2013. Nella Asl teramana si tratta del record assoluto, visto che la data di prenotazione è il 25 novembre scorso, il che significa 409 giorni di attesa, festivi compresi. Se la richiesta viene fatta oggi, l'attesa già sale a 411 giorni. La sfortunata protagonista della vicenda all'inizio pensava si trattasse di un errore del computer, ma quando l'operatore del Cup le ha confermato la data, ha capito che doveva aspettare un anno e due mesi per sottoporsi al controllo. Sì, perché Giovanna (useremo un nome di fantasia per tutelare la privacy della donna) ha bisogno di controllarsi periodicamente (con cadenza semestrale, secondo i medici) dopo essere stata operata nel 2001 per un tumore, in modo da individuare in anticipo l'eventuale presenza di nuove formazioni.

‹‹Non possiamo aspettare tanto tempo›› dice il figlio della donna, ‹‹pertanto dovremo trovare una strada alternativa: una visita a pagamento o rivolgerci a una struttura pubblica fuori regione, ammesso che in quest'ultimo caso i tempi siano più brevi››.

Il caso di Giovanna è solo la punta di un iceberg le cui radici vanno piuttosto in là nel tempo. Già nel 2009, infatti, i tempi medi di attesa per sottoporsi a visita endocrinologica ad Atri erano di 11 mesi. Ormai da tempo il reparto atriano viaggia con una media di circa 15mila prestazioni annue, il tutto con appena due medici a disposizione e uno staff formato complessivamente da 7 persone. Un manipolo di operatori in grado di far fronte alle esigenze di un'area molto più vasta dell'Abruzzo con un'elevata qualità delle prestazioni. Infatti, il 30% dei pazienti trattati proviene da altre Asl e di questi il 15% giunge da altre regioni. L'unità operativa semplice di endocrinologia di Atri è nata ufficialmente il 1º giugno 2009, ma nella realtà esiste già dal 1994 ed è diventata un vanto della sanità teramana, oltre che punto di riferimento in Italia per la cura della tiroide.

Non a caso dal centro di Pisa che si occupa delle stesse patologie, considerato uno dei più importanti d'Europa, molto spesso rimandano al reparto atriano i pazienti che si recano nell'ospedale toscano per risolvere problemi della tiroide. Ma l'altra faccia della medaglia, a causa della carenza di personale, sono i tempi di attesa per sottoporsi a visita, ormai anch'essi da guinness dei primati.

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