Auto nel burrone con due morti: il giudice archivia l’inchiesta 

Una delle due sopravvissute era stata indagata nella sua veste di coproprietaria della vettura Alla guida il più giovane delle vittime che aveva la patente sospesa dopo un altro incidente

TERAMO. Un anno dopo la tragedia in cui hanno perso la vita zio e nipote nella macchina finita nella scarpata, c’è un’ordinanza di archiviazione a scrivere l’epilogo giudiziario. Nell’inchiesta aperta sulla morte di Giorgio Bellachioma e Andrea Cecca, zio e nipote di 43 e 28 anni vittime dello schianto avvenuto nel marzo dell’anno scorso sulla provinciale 43 che dalla statale 80 porta a Pietracamela, la Procura aveva iscritto un’indagata. Si tratta di una delle donne che viaggiavano come passeggere nella vettura rotolata per 50 metri nella scarpata, compagna di una delle vittime e rimasta ferita. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla Procura (pm titolare del fascicolo Stefano Giovagnoni) anche la donna aveva la disponibilità della vettura che, secondo l’autorità giudiziaria, non avrebbe dovuto essere affidata al 28enne che al momento della tragedia si era messo al volante nonostante i postumi di un precedente incidente stradale che per un periodo lo avevano costretto sulla sedia a rotelle. Inoltre aveva la patente sospesa. Al termine dell’indagine la Procura, non ravvisando responsabilità penali, ha chiesto l’archiviazione che è stata accolta dal gip. Quel pomeriggio di marzo alla guida della Jeep Renegade c’era il più giovane delle due vittime, mentre lo zio era sul sedile passeggeri e sul sedile anteriore c’erano le loro compagne sbalzate fuori dall’abitacolo nel volo di 50 metri tra un tornante e l’altro, circostanza grazie alla quale entrambe sono riuscite a salvarsi. L’auto era stata acquistata da Bellachioma, nato a Tivoli ma residente a Poggio Umbricchio, frazione di Crognaleto, centro di cui è originaria la madre e dove si era stabilito da qualche tempo. Le indagini hanno accertato che quando l’auto uscì di strada, sfondando il guard rail e ribaltandosi nel burrone, al volante c’era Andrea Cecca, originario di Villanova, una frazione di Guidonia, arrivato a Poggio Umbricchio insieme alla fidanzata per trascorrere iol fine settimana con lo zio. Dai controlli successivi era emerso che il giovane a causa del precedente incidente aveva la patente sospesa. (d.p.)
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