Bandiera gialla, è scontro politico 

Martinsicuro. Opposizione critica sul riconoscimento al Comune per le ciclabili

MARTINSICURO . «Comune ciclabile per il sesto anno consecutivo per l’impegno nella promozione e nella realizzazione di infrastrutture e politiche a favore della bicicletta». Con questa motivazioni la Fiab ha confermato la Bandiera gialla a Martinsicuro. Si tratta però di un riconoscimento che da riflettere le consigliere di opposizione Simona Lattanzi (Bene Comune) e Marta Viola (Europa Verde). «Per onestà intellettuale», affermano, «bisogna riconoscere che la possibilità di percorrere in sicurezza le vie della città è relegato al lungomare e pochissime altre zone. Inoltre, proprio sul lungomare realizzato nel 2021 ci sono spigoli vivi molto pericolosi per il passaggio ciclabile. A questo dobbiamo aggiungere il fatto che il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto non è stato ancora realizzato, nonostante il consiglio comunale avesse firmato il progetto esecutivo a settembre 2022 abbiamo poi visto il riposizionamento dei fondi durante il primo mandato regionale di Marsilio. Continuiamo a vedere numerosi annunci a cadenza elettorale ormai da anni, finora serviti solamente a far passare il tempo e raddoppiare i costi dell’opera».
Secondo le consigliere «nel resto della città i ciclisti si muovono rischiando la vita a ogni incrocio, neanche le strade principali sono percorribili senza incorrere nel pericolo. Allo stato attuale, al di fuori del lungomare vediamo strade dissestate e velocità dei mezzi a motore senza controllo. Al di là dei riconoscimenti scritti sulla carta, quindi, Martinsicuro non è una città a prova di bicicletta. Il limite cittadino di 30 all’ora, uno dei due elementi determinanti per ottenere la Bandiera gialla, non viene rispettato né controllato». Lattanzi e Viola ricordano che il riconoscimento Fiab «dovrebbe essere garanzia di sicurezza per i cittadini, l’impulso per una mobilità dolce e una città con meno smog. Non basta esporre una bandiera o mettere un cartello, la situazione odierna non offre alcun impatto positivo per chi vuole usare la bicicletta per svago o necessità». (s.d.s,)