Bimbo di 3 anni curato male, scatta l'indagine della Asl di Teramo

La direttrice sanitaria attiva l’unità di rischio clinico per far luce sulla vicenda del piccolo salvato all’ospedale di Pescara

TERAMO. La Asl avvia immediatamente un’indagine sul caso del bambino di quasi tre anni ricoverato cinque giorni all'ospedale di Teramo con la diagnosi di gastroenterite e che poi è stato operato all’ospedale di Pescara per un’appendice perforata. La direttrice sanitaria della Asl di Teramo, Maria Mattucci, ha attivato un'indagine conoscitiva dopo aver letto sul Centro il caso del bambino. In sostanza la Asl ha attivato la propria unità operativa di gestione del rischio clinico.

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«Lo scopo è individuare eventuali criticità specifiche nel percorso effettuato dal piccolo paziente, sia in ambito territoriale che ospedaliero», spiega Mattucci, «l'analisi permetterà di chiarire "cosa è accaduto", "perché è accaduto", "le criticità individuate" e le "possibili soluzioni", condivise con gli operatori, idonee a diminuire sempre più la rischiosità dei percorsi assistenziali». Ieri c’è già stata una prima riunione con il direttore dell’ unità di gestione del rischio clinico Ercole D'Annunzio e con il capo del dipartimento materno-infantile Anna Marcozzi. «Attivata la struttura rischio clinico che si occupa di eventi “sentinella” o avversi, mi relazionerò con il direttore facente funzione della pediatria (Franco Di Lollo, ndr) per avere una relazione nel dettaglio. Se c'è una procedura da rivedere, coglieremo l'occasione per rivederla. Dobbiamo verificare se le cose sono andate come scritto nell’articolo, tenendo sempre presente che non andiamo alla ricerca di un colpevole, ma di una procedura che non è esatta». La direttrice sanitaria pensa che la prossima settimana il quadro sarà già più chiaro.

La mamma del piccolo Diego, Silvia Santori, originaria di Campli ma residente a Teramo, non ha dubbi. Il 22 dicembre il piccolo si è sentito male alla scuola materna e lei è andata a riprenderlo, il 23 l’ha curato per una banale influenza ma il 24, visto che la febbre era salita a 40 i due genitori lo hanno portato al pronto soccorso di Teramo: «i medici l'hanno visitato e ci hanno detto che aveva una gastroenterite spiegandoci che, in quel periodo, era particolarmente diffusa tra i bimbi in età prescolare. Dopo la visita e le analisi del sangue, il bambino è stato ricoverato nel reparto di pediatria. Il 29 è stato dimesso anche se i valori non erano stabili, a partire dai globuli bianchi elevati: i medici ci hanno detto di curarlo a casa solo con i fermenti lattici e che ci saremmo dovuti rivedere l’ 8 gennaio per un controllo». Diego però non stava bene: aveva dolori molto forti all’addome. Così il 2 gennaio vè stato riportato al pronto soccorso: «lo stesso medico che l'aveva dimesso l'ha ricontrollato e, palpandogli la pancia, ci ha parlato di meteorismo addominale» rimandandoli a casa. Il 3 il piccolo è stato di nuovo portato al pronto soccorso e stavolta i medici hanno scoperto un'infiammazione all'organo genitale, la balanopostite. Il 4 la situazione non migliorava e i genitori hanno contattato Nicola Pappalepore, chirurgo pediatrico, che ha suggerito di far eseguire un’ecografia. Il bambino è peggiorato e i genitori lo hanno riportato in pediatria a Teramo pretendendo l’ecografia che ha evidenziato una massa, forse un fecaloma, cioè un ammasso di feci. E’ stata fissata una visita chirurgica per l’indomani. La madre a quel punto, sempre più preoccupata ha portato il bambino alla chirurgia pediatrica di Pescara: qui ha scoperto che l'appendice si era perforata e il liquido si era raccolto in un ascesso nell'intestino. Diego è stato operato d'urgenza e dopo l’operazione, probabilmente debilitato da tanti giorni di sofferenze, ha avuto pure un’emorragia. Adesso è ancora ricoverato con tanto di sondino e flebo.

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