Bimbo lasciato sullo scuolabus: scatta l’inchiesta della Procura 

Il reato contestato è l’abbandono di minori, in arrivo i primi nomi iscritti nel registro degli indagati Il padre del piccolo di 3 anni: «Chiediamo giustizia, la vicenda sia da monito per evitare altri fatti simili»

TERAMO. «Chiediamo giustizia affinché quello che è successo a noi non capiti ad altri»: papà Federico lo ripete con forza nel giorno in cui scatta l’inchiesta sul caso del figlio di tre anni dimenticato per otto ore sullo scuolabus. È un fascicolo giudiziario che contesta il reato di abbandono di minori quello aperto dal sostituto procuratore Francesca Zani dopo la denuncia dei familiari e che nelle prossime ore vedrà l’iscrizione dei primi indagati. L’inchiesta muove i primi passi (nei giorni scorsi i carabinieri hanno ascoltato la mamma del piccolo come persona informata sui fatti per una prima ricostruzione) con l’obiettivo di accertare i fatti che hanno scosso un’intera comunità.
Perché la storia, purtroppo, si ripete e la cronaca racconta ancora di un bambino dimenticato per ore sullo scuolabus. Dopo il caso avvenuto nel 2011 a Montorio sembrava che quella tragedia sfiorata dovesse fare da monito. Ma così non è stato. «Chi doveva controllare non lo ha fatto», dice il papà del bambino, «mio figlio è rimasto per otto ore su uno scuolabus e nessuno si è accorto di niente. Posso solo dire che fortunatamente erano giorni di brutto tempo e quindi non c’erano temperature alte. Non voglio pensare al caldo di questi giorni. Dico solo che quando si sono accorti di quello che era successo nessuno ha chiamato un’ambulanza, nessuno ha dato dell’acqua a mio figlio rimasto per otto ore legato sul seggiolino. Il bambino ora è terrorizzato tutte le volte che lo portiamo in macchina, tutte le volte che percorriamo il tratto di strada del pullmino. Abbiamo provato a riportarlo un giorno all’asilo: è stato bene con le maestre e gli altri bambini, ma tutte le volte che lo mettiamo sul seggiolino con la cintura piange». Il fatto è avvenuto martedì della scorsa settimana a Campli e solo il caso ha voluto che quel giorno le condizioni del meteo non fossero buone e che quindi non ci fossero temperature alte. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’assistente non abbia controllato che sul bus non ci fosse più nessuno quando tutti gli altri bambini sono scesi per entrare alla scuola materna (gli asili sono aperti fino a fine giugno). Così l’autista ha riportato il mezzo nel deposito per poi andarlo a riprenderlo nel pomeriggio quando i piccoli vengono prelevati dalla scuola materna e riaccompagnati a casa. Solo nel pomeriggio si è accorto della presenza del piccolo e ha dato l’allarme. A Campli il trasporto scolastico è stato esternalizzato e il servizio scuolabus è gestito dalla società Fratarcangeli a cui l’amministrazione comunale da subito ha chiesto chiarimenti sull’accaduto.
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