Cure per epatite C e cancro, spesa sforata di oltre 6 milioni a Teramo

Bilancio di previsione Asl: alle stelle il capitolo dei farmaci. Di Giosia: "È nostro dovere, risparmieremo i soldi altrove"

TERAMO. Uno sforamento di più di 6 milioni di euro, nel bilancio di previsione della Asl. Ma mai una lievitazione della spesa è stata tanto ben vista.

Dalle previsioni, infatti, la Asl di Teramo si troverà quest’anno a spendere più di 6 milioni di euro per la spesa farmaceutica: non si trappa però di un speco di medicinali, ma dell’utilizzo degli ultimi ritorvati per la cura dell’epatite C e del cancro. Sono medicine molto costose: basti pensare che il Sovaldi, che il reparto di malattie infettive del Mazzini a febbraio, è stato il primo in Abruzzo a somministrare, costa circa 37mila euro più Iva. Ma garantisce una quasi sicura guardigione dall’epatite C e così la Regione l’ha inserito nel prontuario farmaceutico in modo da portelo fornire, nei centri autorizzati, gratuitamente. La situazione, peraltro, è comune ad altre Asl abruzzesi.

«In effetti risulta un aumento della spesa di più di 6 milioni, nella proiezione semetrale», conferma Maurizio Di Giosia, direttore amministrativo della Asl, «ma l’azienda cerca di chiudere in pareggio, per cui faremo economie di bilanzio in altri ambiti. Ad esempio potremo fare una revisione dei fondi rischi: vedremo in quali post in bilancio recuperare queste somme. D’altronde per noi è prioritario rispondere ai bisogni di salute del cittadino e quindi assicurare le cure necessarie. Il principio dell’equilibrio di bilancio non è l’unico a cui dobbiamo e vogliamo fare riferimento: se l’industria farmaceutica introduce medicine che fanno guarire i malati ben venga, vuol dire che razionalizzeremo altre spese. Diverso è l’impegno contro le prescrizioni inappropriate: un decreto del governo ci incarica di eseguire precisi controlli. E noi stiamo studiando nuove modalità di controllo, sono infatti in corso incontri in tal senso in Regione».

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