Di Giacinto ha vinto la corsa per il Cda  dello Zooprofilattico 

La Regione l’ha nominato ieri, a giugno sarà presidente «Farò correre ancor di più l’istituto». Di Giulio forse va al Tar

TERAMO. Dopo mesi di tensioni e di tentennamenti, la maggioranza che governa la Regione ha deciso: Davide Calcedonio Di Giacinto sarà componente della terna che costituisce il Cda dell’istituto zooprofilattico.
Questo nei fatti significa “incoronarlo” presidente, fra meno di un mese. Infatti ieri il consiglio regionale ha deliberato la nomina (su 18 della maggioranza erano presenti in 16 e ha ottenuto 12 voti a favore). La comunicazione ora sarà trasmessa alla Regione Molise (partner nella gestione dell’istituto) e al ministero della Salute, che nominerà il terzo componente del Cda. Poi il governatore Marsilio con decreto comporrà il Cda. Quindi il direttore generale dell’istituto convocherà la prima riunione in cui i tre membri del Cda eleggeranno, nel proprio seno, il presidente. E c’è già l’accordo con il membro del Molise, Antonio Cantone, sul nome di Di Giacinto. Il tutto si dovrebbe svolgere entro fine giugno, data entro cui va approvato il bilancio. Si mette così fine a un lungo braccio di ferro, iniziato con il bando di ottobre, che ha visto contrapposti l’avvocato atriano Di Giacinto al veterinario rosetano Enzo Pietro Di Giulio. O forse no, perchè pare che Di Giulio sia intenzionato a presentare ricorso al Tar.
«Ringrazio il consiglio e i partiti, in particolar modo la Lega per la fiducia», commenta Di Giacinto, «sono stati mesi lunghi, con tante vicissitudini, alla fine ha prevalso la correttezza, il buon senso e la legittimità. Ho notato in questi mesi che lo Zooprofilattico pur essendo un’eccellenza internazionale ha bisogno di farsi conoscere di più sul territorio: solo con l'emergenza coronavirus tanti cittadini hanno compreso il valore e l’importanza di questa grande macchina scientifica, che ha professionalità di altissimo profilo, lustro di questo territorio. Lo Zooprofilattico si fa notare tutti i giorni nei tavoli internazionali». Poi risponde indirettamente alle polemiche legate alla sua figura professionale: « Il ruolo del Cda è diverso dall'organo di direzione, non ha competenze scientifiche: noi dobbiamo far sì che l'istituto, che corre già da solo, possa correre ancor più veloce. Le mie competenze sono state passate al microscopio: è un'ulteriore riprova che il consiglio regionale era tranquillo sul mio nome».
©RIPRODUZIONE RISERVATA