I 5 Stelle: «Post-sisma, fallimento dell’Ater» 

Il Movimento boccia la gestione Ceci: «A oggi solo 12 famiglie teramane hanno riavuto la casa»

TERAMO. Il Movimento 5 Stelle, in una nota firmata dal referente del gruppo territoriale di Teramo Guido Palantrani, reputa «inaccettabile» che la presidente dell’Ater di Teramo Maria Ceci, in una sua recente dichiarazione al Centro, «a noi apparsa piuttosto surreale, si lavi le mani dai problemi degli inquilini delle case popolari, dichiarando di aver fatto quanto poteva per loro. Ci sono criticità ampiamente segnalate che restano in piedi per le scelte scellerate dei vertici Ater. Nelle suddette dichiarazioni abbiamo sentito solo di voler “evitare cause”, di responsabilità dei condòmini sul degrado creatosi, di lavori di piccola manutenzione eseguiti dall’ente. Ma è della vita delle persone che si parla, di vite spezzate da un sisma che ha strappato intere famiglie dalla loro casa. Ci sono storie di “invisibili” a cui questa mala gestio non ha saputo o voluto dare risposte. C’è chi è scomparso», continua Palantrani, «chi sta trascorrendo altrove gli ultimi giorni della sua vita, sopraffatto da una stanca rassegnazione, chi, ancora, benché malato, vive in condizioni insalubri a causa di una collocazione in appartamenti inadeguati che qualcuno ha reputato degni di essere acquistati. Eppure, neanche tre anni fa, con toni quasi trionfalistici, la presidente prometteva che in breve tempo tutti sarebbero rientrati nelle loro case, chiosando sul fatto che i soldi per gli interventi c’erano. Aveva garantito l’abbattimento e la successiva ricostruzione di quattro palazzine da 12 alloggi, annunci che ovviamente sono rimasti nella sezione dei vuoti proclami».
Il Movimento 5 Stelle incalza: «L’Ater di Teramo è stata chiamata a gestire oltre 50 milioni di euro di denaro pubblico per restituire la serenità a chi ha subito i danni dal terremoto. La Ceci evoca una operazione verità sulla situazione. Ci perdoni, ma l’unica possibile operazione verità è quella certificata dai numeri, dalla crudezza delle cifre, che attestano un fallimento impietoso: ad oggi, anno di (poca) grazia 2024, solo 12 famiglie hanno potuto riavere la propria casa, molte altre abitano ancora in appartamenti in affitto. Poi ci sono loro, gli sfortunati di via Balzarini che non solo vivono in condizioni inaccettabili, ma sono stati costretti a indebitarsi a dismisura per far fronte a bollette carissime. Su una cosa», conclude Palantrani, «siamo d’accordo: urge davvero un’operazione verità, non una dichiarazione alla “Ponzio Pilato”».(red.te)