oggi un’esibizione in ospedale 

Il Braga saluta l’anno al duomo con il concerto di Natale

TERAMO. Il conservatorio Gaetano Braga si congeda in musica dal 2019. Oggi, per la rassegna “Braga per il sociale” curata dal vice direttore dell’istituto Tatjana Vratonjic, concerto in duo del...

TERAMO. Il conservatorio Gaetano Braga si congeda in musica dal 2019. Oggi, per la rassegna “Braga per il sociale” curata dal vice direttore dell’istituto Tatjana Vratonjic, concerto in duo del flautista Francesco Girardi e del pianista Pierluigi Camicia: suoneranno alle 16.30 nel reparto geriatria-psichiatria dell’ospedale Mazzini per pazienti, personale e parenti dei ricoverati. Mercoledì 18 un’altra produzione del conservatorio: in cattedrale, alle 21, Concerto di Natale dell’orchestra sinfonica e coro (preparato da Paolo Speca) del Braga diretti da Simone Genuini; in programma l’ouverture dal Coriolano di Beethoven, l’Incompiuta di Schubert, la cantata Carol Christmas di Vaughn con il baritono Gianmarco Durante solista, il Messiah di Haendel. Ingresso libero. Saranno 130 elementi, tra orchestrali e coristi, «quasi un terzo degli studenti del Braga» sottolinea Lino Befacchia, presidente del conservatorio, presentando con il direttore Federico Paci i concerti. «Per il sesto anno abbiamo incrementato le iscrizioni, attualmente circa 400 allievi sono iscritti al conservatorio di Teramo». L'incremento è legato all’apertura ad aree formative più contemporanee, come musica jazz ed elettronica. Senza dimenticare la vocazione classica del conservatorio: «Per la prima volta nella storia del Braga è partito il corso di fagotto, uno degli strumenti mancanti, ed è stato riattivato il corso di arpa» precisano i vertici della scuola, «è stata modernizzata l’offerta formativa, l’apertura di corsi jazz ha richiamato molti allievi. Ma è stata confermata e rafforzata l’ossatura classica».
Fin qui le note liete. Quando il discorso si sposta sulla sede, la musica cambia. Dal sisma il Braga ha traslocato nella sede provvisoria di via Lucidi, palazzo ex Inpdap. Da un anno e mezzo è disponibile lo stanziamento statale di cinque milioni di euro per il recupero della storica sede di piazza Verdi inagibile per i terremoti, ma è tutto fermo. «Il Comune è stato sollecitato più volte a dare un segno della sua presenza», dicono sconsolati Befacchia e Paci, «almeno ora abbiamo il Rup, il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Pierluigi Manetta. Entro cinque anni dovremmo rientrare, se Dio vuole».
Anna Fusaro
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