Il perito conferma tutte le accuse

Bimba morta di leucemia, l'esperto del pm: «I sintomi erano già chiari»

TERAMO. Bimba morta di leucemia: il perito della procura conferma l'accusa. Sul caso di Maria Teresa Nallira, stroncata a 6 anni da una leucemia fulminante, è scontro di perizie. Per il consulente della procura la procedura seguita dai due medici indagati non sarebbe stata adeguata, mentre per il consulente del tribunale non c'erano tante probabilità di salvezza.

Il consulente della procura ieri ha relazionato davanti al gup Marina Tommolini e successivamente, sempre nel corso dell'udienza preliminare, si è confrontato con il perito del tribunale e con quello della parte civile. Il giudice ha fissato per il 5 dovembre la nuova udienza: in quella data deciderà se rinviare a giudizio o prosciogliere i due medici Franco Di Lollo e Mariangela Ferrari.

«Noi rimaniamo convinti», ha affermato l'avvocato Vincenzo Di Gialluca, legale dei genitori della bambina, «che all'epoca dei fatti la condotta professionale dei due medici non sia stata adeguata». Secondo Paolo Pierani, consulente nominato dal gup, non ci sono mai state tante probabilità di salvezza visto il decorso violento della malattia e la diagnosi fatta dai due medici indagati non sarebbe stata tardiva. Di diverso avviso Marco Vignetti, consulente della procura, che ieri ha sottolineato come il fegato e la milza della bimba, apparsi ingrossati al mo mento del ricovero, avrebbero dovuto portare i medici a fare specifici accertamenti.

I due pediatri sono indagati per omicidio colposo. La donna anche per falso ideologico e materiale. Secondo l'accusa avrebbe manomesso la cartella clinica. I medici sono difesi dagli avvocati Lino Nisii e Mauro Calore. La storia di Maria Teresa Nallira, 6 anni, di Montorio, iniziò il 26 febbraio del 2008 quando accusò mal di pancia e sonnolenza. Venne portata all'ospedale di Teramo e visitata al pronto soccorso e in pediatria.

I medici la rimandarono a casa sospettando un virus intestinale. Le condizioni della piccola non migliorarono e due giorni dopo i genitori la riportarono in ospedale. La bimba venne nuovamente visitata e dimessa con la stessa diagnosi. Il giorno dopo i genitori la riportarono ancora una volta in ospedale e la bimba venne ricoverata. Solo nel tardo pomeriggio venne fatto il primo prelievo di sangue che evidenziò valori altissimi di globuli bianchi. La piccola venne trasferita nel reparto di ematologia di Pescara dove morì il 6 marzo. (d.p.)

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