Il Ruzzo ai sindaci: non utilizzate il cloro 

L’acquedotto avverte i Comuni che le operazioni di sanificazione delle strade possono danneggiare i depuratori

TERAMO. La Ruzzo Reti avverte i Comuni sul rischio dell’eccessivo ricorso a prodotti a base di cloro per la sanificazione delle strade e li invita a utilizzare sostanze naturali. Si riassume così la lettera firmata da Pierangelo Stirpe, direttore generale della società di gestione della rete idrica e fognaria, e indirizzata alle amministrazioni che rientrano nel comprensorio territoriale di riferimento dell’azienda. Nella missiva il dirigente fa riferimento alle misure adottate per il contenimento del contagio da coronavirus. «Oltre alle misure di difesa passiva nazionale adottate dai decreti del presidente del consiglio dei ministri dell’11 marzo 2020 e 22 marzo 2020», rileva Stirpe, «molte amministrazioni comunali italiane hanno aggiunto strumenti attivi costituiti da interventi di pulizia e sanificazione delle strade e aree comunali in genere». Proprio su questi interventi il Ruzzo, sottolineando la promiscuità delle condotte fognarie gestite, «pur consapevole delle pubbliche necessità di igiene e sicurezza, non può esimersi dal rappresentare possibili conseguenti interferenze verso la funzionalità delle reti e degli impianti».
Stirpe segnala un problema in particolare. «L’immissione nelle pubbliche fognature di prodotti disinfettanti e sanificanti, compresi quelli a base di cloro, sia in via diretta che indiretta ad opera del dilavamento meteorico», spiega, «potrebbero pregiudicare la corretta funzionalità degli impianti di depurazione in gestione». Il dirigente fa riferimento ai rischi cui va incontro la società acquedottistica in una situazione come quella descritta. Il Ruzzo, in caso di malfunzionamento degli impianti di depurazione per l’immissione nella rete di sostanze usate per la sanificazione delle strade, incorrerebbe in sanzioni amministrative per inosservanza di disposizioni regionali e nazionali. Alle amministrazioni è dunque richiesto di comunicare con congruo anticipo gli interventi programmati allo scopo di prevenire, se possibile, problemi tecnici. La società acquedottistica invita anche a «scongiurare l’utilizzo di prodotti a base di cloro, sostanza bandita dalla Regione Abruzzo per la disinfezione delle acque reflue, prediligendo l’adozione di disinfettanti e santificanti di origine naturale non nocivi ai processi depurativi dell’ambiente».
Il richiamo ovviamente non ha alcuna connessione diretta con la polemica dei giorni scorsi in cui è stata coinvolta l’amministrazione comunale teramana sulla cautela con cui si è mossa nell’avviare la sanificazione delle strade. La segnalazione della Ruzzo Reti, però, mette un punto fermo nella vicenda.
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