Impianti, Gst riprova a vendere: la società convoca i fratelli Persia 

Sono gli imprenditori arrivati secondi nell’aggiudicazione del bando di cessione delle strutture A giugno offrirono un milione e 520mila euro, ma dal Consiglio di Stato arrivò lo stop all’acquisto

TERAMO. La Gran Sasso Teramano (Gst) ci riprova con la vendita del lotto degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva e, all’indomani del rientro in possesso di tutti i beni, invita i fratelli Persia alla stipula dell’atto pubblico.
Non perde tempo la Gst, la società pubblico-privata in liquidazione proprietaria delle attrezzature delle due stazioni sciistiche (ad eccezione della cabinovia che è della Provincia e solo in concessione alla Gst) e il giorno dopo aver riavuto in possesso tutti i beni con la riconsegna a puntate da parte del gestore scaduto Marco Finori, convoca il secondo aggiudicatario del bando di vendita, i fratelli Persia di Tottea. La comunicazione a mezzo pec dal liquidatore Gabriele Di Natale invita gli imprenditori «al completamento della procedura già a suo tempo avviata per la predisposizione della bozza dell’atto pubblico di trasferimento in vostro favore della cessione ramo d’azienda» come recita la missiva.
Era la metà di giugno quando, infatti, a poche ore della firma con i Persia per 1 milione e 520mila euro, ci fu lo stop alla vendita dal Consiglio di Stato per la sospensiva della sentenza del Tar sul ricorso presentato da Finori (primo aggiudicatario del bando per 1 milione e 650mila euro, non si era presentato dal notaio) in attesa della trattazione collegiale del 12 luglio. Una serie di querelle e ricorsi giudiziari presentati dal gestore scaduto avverso la Gst hanno portato alla stasi della vendita con alcune pronunce già arrivate e altre ancora da attendere come quelle sul sequestro dei beni alla Gst e sull’annullamento del bando. Una situazione che non viene ignorata nella comunicazione dove viene messa in evidenza «la domanda giudiziale trascritta dalla Marco Finori srl nell’Agenzia delle entrate di Teramo il 24 ottobre 2022 sui beni immobili di proprietà della Gst diretta a ottenere il trasferimento in suo favore della proprietà del ramo di azienda con il relativo giudizio in corso dinanzi al tribunale di Teramo». «Si sta andando avanti con la liquidazione nei termini e nel rispetto della legge in modo da poter ristorare tutti i creditori, il fine del mio incarico», spiega Di Natale, «ho appreso per vie non ufficiali che il 31 marzo è stata convocata l’assemblea dei soci, ma non ne so nulla, anche perché, fino a prova contraria, è il liquidatore che convoca le assemblee». Sull' operato della Gst interviene anche il delegato agli enti locali e programmazione turistica della società Mauro Sacco. «Da alcune voci ci sarebbe insoddisfazione sul nostro operato, ma preciso che la Gst ha agito sempre nella piena correttezza e che, in questi anni, sono stati i tribunali a dettare i tempi per le vicende giudiziarie dei vari competitors», conclude, «siamo soddisfatti dell’operato trasparente della società, riconosciuto anche nelle varie sentenze, e auspichiamo che venga trovata una soluzione definitiva».
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