Incontro al ministero: 40 giorni per salvare il Mercatone Uno 

I dipendenti delle sedi di Pineto, Colonnella e San Giovanni Teatino hanno manifestato a Roma La Cgil: la Shernon dovrà presentare un piano credibile per il concordato preventivo entro il 30 maggio

PINETO. Erano davvero in tanti ieri sotto alla sede del ministero dello Sviluppo economico a Roma a manifestare per la certezza del proprio posto di lavoro. Sono i lavoratori delle diverse sedi del Mercatone Uno, comprese le tre abruzzesi di Pineto, Colonnella e San Giovanni Teatino. All’incontro, oltre ai sindacati e a due sottosegretari del Mise, ha partecipato il commissario giudiziale nominato dal tribunale di Milano, Marco Ruscio e una delegazione della proprietà, cioè della Shernon, con a capo il Ceo Valdero Rigoni.
Ruscio ha il compito di verificare la sostenibilità della richiesta di concordato preventivo in continuità presentata dall’azienda qualche giorno fa. Il commissario giudiziale ha annunciato che valuterà con molta attenzione il piano concordatario, che dovrà essere presentato entro il 30 maggio, così come l’annunciato ingresso di nuovi finanziatori. «La Shernon, infatti», commenta Mauro Pettinaro della Cgil di Teramo, «aveva annunciato che ci sarebbe stata una ricapitalizzazione di 19 milioni, oggi però Rigoni ha detto che possono arrivare a 35 ma non ha dato indicazioni sul nome del finanziatore. Se il commissario non riterrà credibile il piano si andrà al fallimento. Noi manterremo alta la guarda, prendiamo con le pinze le rassicurazioni dell’azienda. Siamo preoccupati perchè la merce non arriva nei punti vendita e sono i lavoratori che ci mettono la faccia con i clienti. Persone che da anni vivono nell’incertezza lavorativa. Questi ultimi sviluppi sono arrivati proprio mentre noi discutevamo con l’azienda per far rientrare quelli rimasti fuori e per aumentare le ore a tutti coloro , quasi tutti, che avevano subito una decurtazione». A Pineto i lavoratori sono 44 più 16 in Naspi, a Colonnella 32 più una in Naspi, a San Giovanni Teatino 30 (nessuno è fuori). «La Shernon doveva essere la salvezza del Mercatone ma si sta rivelando una carta falsa», conclude Pettinaro. Prossimo incontro al Mise è stato fissato per il 30 maggio. (a.f.)
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