Lavori alla scuola Lucidi, il pm: collaudo falso ma reato prescritto 

Il consulente tecnico della Procura: «È mancato un controllo diligente». Gli interventi eseguiti erano di miglioramento sismico e non di adeguamento. I genitori di nuovo pronti a ricorrere  

TERAMO. Amareggiati e delusi, ma decisi a non arrendersi. Perché i genitori sanno come non mollare. Nemmeno davanti a una giustizia troppo spesso scandita da tempi lunghi e prescrizioni. Come nel caso della scuola Noè Lucidi. Perché dopo anni di battaglia i genitori hanno avuto la conferma che i lavori fatti dopo il terremoto del 2009 non sono stati di adeguamento sismico ma solo di miglioramento sismico. Per i meccanismi della giustizia, però, è passato troppo tempo e la mannaia della prescrizione ha bloccato ogni azione penale.
Nella terza richiesta d’archiviazione presentata da poco la Procura riporta i contenuti della nuova consulenza tecnica e sostiene: «Nel caso dell’edificio scolastico Noè Lucidi il progetto approvato, e collaudato al termine dei lavori, è titolato di adeguamento sismico, ma sostanzialmente quanto alle opere realizzate e al livello di sicurezza raggiunto è da ricondursi a quelli cosiddetti di miglioramento sismico». E così conclude il pm Francesca Zani (subentrata come titolare del fascicolo solo nel maggio dell’anno scorso): «Tuttavia nel concreto tali condotte si sono tutte realizzate nel periodo temporale a cavallo tra l’anno 2010 e l’anno 2012 e, di conseguenza, eventuali responsabilità penali non possono essere approfondite in quanto, laddove confermate, risulterebbero estinte per intervenuta prescrizione». L’esposto dei genitori risale al 2016. Fondamentale, per capire i vari passaggi della vicenda, la differenza tra lavori di adeguamento sismico e interventi di miglioramento sismico: i primi sono finalizzati ad ottenere i livelli di sicurezza previsti dalle norme, raggiungendo un livello di sicurezza pari al 100%; i secondi sono finalizzati ad aumentare la sicurezza strutturale pur senza la necessità di raggiungere i livelli richiesti dalle norme. Va precisato che il consulente della Procura sostiene che, dal punto di vista della sicurezza, la Noè Lucidi rientri fra gli edifici per cui la normativa di riferimento ritiene sufficienti interventi di miglioramento simico «tali da raggiungere un livello di sicurezza minimo dl 65%».
Si legge nella richiesta d’archiviazione: «Il consulente tecnico evidenzia come a causa di un errore nei calcoli effettuati per l’individuazione della percentuale di miglioramento nella sicurezza realizzato, il livello di sicurezza raggiunto dall’edificio sarebbe pari a circa il 62 % e pertanto inferiore alla soglia minima prevista dalla normativa per ottenere il finanziamento conseguito». E su questo precisa: «Alcuna condotta fraudolenta è stata posta in essere poichè le opere realizzate sono state precisamente elencate nel progetto e realizzate in conformità rispetto quanto progettato». Ma specifica: «Di conseguenza un controllo diligente in sede di collaudo o nelle fasi successive al deposito del progetto presso il Genio civile avrebbero consentito di appurare l’effettiva portata del miglioramento sismico e, eventualmente, di revocare il finanziamento». E conclude: «L’edificio poteva essere collaudato dal punto di vista tecnico, ma non da quello formale, in quanto il progetto, anche nella perizia di variante, portava la dicitura già evidenziata di adeguamento sismico». Il comitato dei genitori, rappresentato dall’avvocato Monia Terzilli, valuta una nuova opposizione.
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