Maxi truffa con il fotovoltaico Assolti tutti gli imprenditori 

Tra i cinque imputati era finito anche l’ex consigliere comunale teramano Giuliano Gambacorta  Per la Procura avrebbero percepito illecitamente 6 milioni di fondi, per il giudice il fatto non sussiste

TERAMO. È una sentenza di assoluzione con la formula più ampia del fatto non sussiste a chiudere in primo grado il processo a cinque imprenditori teramani (tra cui un ex consigliere comunale di Teramo) accusati di aver organizzato una truffa per ottenere illecitamente oltre sei milioni di fondi pubblici per installare pannelli fotovoltaici. E come spesso succede nelle aule di tribunale sono le lacrime di tanti a raccontare più di ogni altro tecnicismo giuridico le vite sospese di chi finisce nei tempi lunghi dei procedimenti giudiziari.
Il giudice monocratico Francesco Ferretti ha assolto Mario Marini, 68 anni, di Giulianova; Francesco Marini, 49 anni, di Giulianova; Davide Ghezzi, 47 anni, residente a Milano; Giuliano Gambacorta, 73 anni, di Teramo ex funzionario regionale ed ex consigliere comunale, e Stefano Miatto, 56 anni, di Venezia. Nessun illecito amministrativo per le società Civitella Energy, Campli Energy, Andromeda Energy e Torricella Energy finite sotto accusa. Le motivazioni sono state annunciate tra novanta giorni.
La Procura, tramite il sostituto procuratore Davide Rosati (titolare del fascicolo), contestava agli imputati anche il reato di associazione per delinquere, un'accusa che però era caduta nel corso dell’udienza preliminare.
Le ipotesi di reato arrivate a processo erano la truffa, il falso e la sostituzione di persona. Secondo la Procura (i fatti contestati si riferiscono al 2010) gli imputati avrebbero percepito indebitamente oltre 6 milioni di euro di finanziamenti pubblici per la produzione di energia elettrica tramite fotovoltaico.
Sotto accusa, in particolare, la realizzazione di quattro impianti di produzione di energia, costituiti, sempre secondo la Procura, aggirando le normative vigenti. «Per essersi associati», così c’è scritto nel capo d’imputazione, «allo scopo di commettere una serie indeterminata di reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, delitti commessi all’indebita percezione di finanziamenti per la produzione di energia elettrica tramite fotovoltaico, attraverso la costituzione e la gestione di apposite società dedite alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in palese violazione della normativa regolante tale materia». E ancora, sempre nel capo d’imputazione: «Con artifizi e raggiri inducevano in errore l’Autorità di bacino per l’Abruzzo, prima, il Comune di Teramo e poi in ultima istanza la società Gestore servizi Energetici procurandosi così un indebito profitto mediante la riscossione di contributi pubblici ex conto energia per la produzione di energia elettrica e fotovoltaico». Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Lino Nisii, Gennaro Lettieri, Eugenio Galassi, Fabrizio Acronzio e Gianni Falconi.
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