Mette su Facebook video osé della sua ex: a giudizio per stalking

Tunisino di 34 anni a processo con l’accusa di atti persecutori nei confronti di una teramana di 47 Aveva creato dei falsi profili della donna su cui avrebbe pubblicato le immagini compromettenti

TERAMO. Non voleva rassegnarsi alla fine della relazione con una donna e da amante è diventato stalker. Una persecuzione che si sarebbe concretizzata attraverso la diffusione di immagini e video che ritraevano la sua ex in situazioni intime, e attraverso la minaccia di rivelare tutto al marito – separato – della donna e ai suoi familiari. Sì perché la relazione era di quelle da tenere nascoste: lui un tunisisno di 34 anni, lei una signora teramana di 47. Niente di particolarmente proibito o sconvolgente, ma comunque una relazione al di fuori di quelli che sono ancora considerati i canoni tradizionali. Usando una brutta espressione inglese ora molto in voga, si potrebbe dire che lui era il toy boy della donna. Un “giocattolo” che però non voleva saperne di essere messo da parte, non si voleva arrendere all’idea che la donna si era stufata di lui e a qual punto avrebbe iniziato a perseguitare la sua ex amante. E’ uno dei casi che purtroppo si verificano con un’inquietante frequenza ai danni delle donne quando decidono di lasciare i loro uomini, mariti, fidanzati o amanti che siano. Questa volta lo stalking sarebbe andato avanti senza atti di violenza diretti, ma attraverso la pubblicazione di immagini compromettenti e con la minaccia di spifferare tutto, di rendere pubblica una relazione che sarebbe stata giudicata a dir poco sconveniente.

Se tutto questo è vero o no lo stabilirà il tribunale di Teramo che il 2 ottobre prossimo giudicherà il tunisino per il reato di atti persecutori, il cosiddetto stalking: così ha deciso ieri al termine dell’udienza preliminare il gup Domenico Canosa, secondo il quale le accuse nei confronti del tunisino meritano si essere verificate in dibattimento e lo ha rinviato a giudizio.

Secondo le accuse della procura – nell’udienza di ieri il pubblico ministero era il sostituto procuratore Laura Colica – il tunisino avrebbe creato un falso profilo facebook della sua ex amante, più un altro profilo con un nome di fantasia, e su entrambi avrebbe postato foto e video dei sui rapporti sessuali con la donna. Era questo, sempre stando alle accuse, il suo sistema per convincerla a tornare con lui, o comunque di vendicarsi per essere stato lasciato. Per mesi avrebbe cercato di convincerla a riallacciare la loro relazione, inizialmente minacciando di raccontare tutto ai suoi familiari e all’ex marito, per poi passare ai video e alle immagini osè sui falsi profili facebook della donna. Una persecuzione in piena regola, ma la vittima ha reagito presentando una denuncia contro di lui. Di lì sono partite le indagini degli inquirenti che hanno portato ieri al rinvio a giudizio del 34enne tunisino. (e.a.)

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