Montorio in lacrime dice addio a Gaia

I funerali della bimba di 6 anni morta dopo l’incidente, i compagni di classe fanno volare decine di palloncini

MONTORIO. Montorio si è fermata per dire addio a Gaia. Dopo aver trepidato per le sorti della bambina di 6 anni e mezzo, gravemente ferita in un incidente sulla Teramo-mare sabato 24 giugno, dopo aver tirato un sospiro di sollievo quando la piccola si è svegliata dal coma, tutta la città ha pianto per la sua morte. I funerali si sono svolti a San Rocco, ieri alle 17. C’era tutta Montorio, e anche oltre.

Tanti i bambini nella chiesa strapiena, i compagni della prima elementare della “Croce” e anche quelli della scuola materna paritaria “San Gabriele” che aveva frequentato fino all’anno scorso. Presenti i rappresentanti di molte associazioni di volontariato. I genitori sono infatti attivi nell’organizzazione della Tendopoli a San Gabriele e in tante iniziative di volontariato organizzate a Montorio negli ultimi anni. Non a caso hanno preso parte alla cerimonia funebre tanti tendopolisti provenienti da tutta Italia. Accanto a loro il sindaco di Montorio con gli assessori e il gonfalone del Comune. Fra i parenti, ha partecipato al funerale anche il cugino di 12 anni coinvolto nell’incidente insieme a Gaia. Non c’era la nonna materna, che era alla guida dell’auto che ha avuto un’avaria prima di essere tamponata: è ancora in ospedale, assistita dal marito. Una cerimonia composta, quella che è stata officiata attorno alla piccola bara bianca, circondata di fiori bianchi, con una bambola di pezza sopra. La messa è stata officiata dal vescovo Michele Seccia, dal parroco don Nicola Iobbi, dai vice parroci don Desirèe e don Antonie , più altri padri passionisti.

Nell’omelia Seccia si è rivolto ai genitori dicendo che hanno avuto una grande forza e che - riferendosi all’assenso dato per la donazione di organi - hanno fatto un grande gesto di altruismo verso gli altri «Che questo dono diventi speranza e certezza di vita nuova», ha auspicato il vescovo. In tanti hanno voluto porgere parole di conforto ai genitori di Gaia Di Luigi, Roberto e Agnese.

Tre i messaggi letti alla fine della messa: uno della sorella della nonna, uno della zia paterna e un altro di padre Francesco Cordeschi, inviato dalla tendopoli dalla Colombia, che si è soffermato sul «dono fatto ad altre madri e altri padri».

All’uscita del feretro, sono stati lanciati in aria palloncini bianchi e rosa. Gli stessi affissi messi sulle porte dei negozi, tutti rigorosamente chiusi. Infine centinaia di persone hanno accompagnato la bara al cimitero per la tumulazione.(a.f.)

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