Naselli, la Procura conferma le accuse 

Maxi avviso di conclusione delle indagini: insieme all’ex comandante provinciale dei carabinieri altri 478 indagati

GIULIANOVA. Ci sono i numeri a connotare la maxi inchiesta contro la ’ndrangheta della Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri (nella foto) che ha coinvolto l’ex comandante provinciale dei carabinieri Giorgio Naselli. Nell’avviso di conclusione delle indagini, firmato qualche giorno fa, ci sono 479 indagati tra politici, avvocati e amministratori locali. Nel voluminoso atto con cui la Procura conferma le accuse c’è anche Naselli, da gennaio agli arresti domiciliari. È ipotizzabile che Gratteri, trascorsi i venti giorni per il deposito di eventuali memorie difensive e l’accesso agli atti da parte degli indagati, firmi la richiesta di rinvio a giudizio.
La Procura accusa Naselli di associazione mafiosa e rivelazione di segreti d’ufficio all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, anch’esso arrestato e considerato dagli inquirenti uomo di fiducia del bosso Luigi Mancuso. Accuse che l’ufficiale ha respinto con forza nell’udienza davanti al Riesame con i magistrati di questo tribunale che hanno ritenuto insussistenti due ipotesi di reato relativi alla rivelazione del segreto d’ufficio (l’articolo 326 del codice penale ndr) preservando la rivelazione del segreto per un procedimento amministrativo all’epoca in corso davanti alla prefettura di Teramo. Ordinanza del Riesame – che ha concesso i domiciliari all’ex comandante dopo un mese di detenzione in un carcere militare – che i legali del militare, gli avvocati Gennaro Lettieri e Giuseppe Fonte, hanno impugnato in Cassazione e la cui discussione è prevista per il 17 luglio.
In attesa del pronunciamento della Suprema Corte la cronaca resta quella scandita dalla voluminosa ordinanza di custodia cautelare che all’alba del 19 dicembre scorso ha portato Naselli in carcere con le pesanti accuse di rivelazione di segreto d’ufficio e associazione di stampo mafioso nel maxi blitz . Gratteri lo accusa di aver rivelato indagini all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Pittelli. Nell’ordinanza si fa particolare riferimento a un suo interessamento ad alcuni accertamenti avviati dalla prefettura teramana su un’azienda riferita ad una società di Gioia Tauro con collegamenti alla ’ndrangheta. Scrive nell’atto il gip Barbara Saccà: «Il Naselli, su richiesta del Pittelli si interessava della vicenda esaminando una "pratica" relativa alla ''M.C. Metalli S.R.L.'', pendente presso la Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Teramo, e la cui documentazione risultava altresì detenuta presso il suo ufficio, rivelando quali erano le criticità, oggetto delle verifiche in corso coperte dal segreto istruttorio». Ricostruzione smentita da Naselli davanti al Riesame.
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