Ore di battaglia per approvare  il regolamento d’igiene urbana 

Dibattito acceso in consiglio e tante critiche: alla fine si astengono Italia Viva, Cozzi e Corona D’Alberto al centrodestra: «Nella gestione dei rifiuti ci avete lasciato un cancro amministrativo»

TERAMO. Il regolamento di igiene urbana sfiora l’unanimità di voti favorevoli in consiglio comunale, ma fa comunque discutere. Le astensioni di Italia Viva, Mario Cozzi (Forza Italia) e Luca Corona (Oltre) hanno impedito l’en plein al provvedimento. I renziani non hanno dato il loro avallo perché si sono visti respingere un emendamento che avrebbe modificato le disposizioni per le attività commerciali sull’obbligo di lavaggio dei cassonetti affidati e l’allestimento di punti di raccolta comuni nelle isole pedonali. L’astensione è stata motivata da Cozzi, invece, con la mancata risposta dell’amministrazione sulla possibilità di predisporre un contratto transitorio per regolarizzare fino all’esito della nuova gara la gestione dei rifiuti affidata in proroga alla Team.
IL DIBATTITO. Il risultato finale, però, è stato preceduto da un dibattito molto acceso. L’opposizione di centrodestra ha chiesto il rinvio dell’esame del provvedimento per concordare modifiche anche di errori formali. Un breve slittamento sarebbe stato condiviso anche da Movimento 5 stelle e Italia Viva, ma sia gli assessori Valdo Di Bonaventura e Martina Maranella che il sindaco Gianguido D’Alberto hanno rimarcato l’urgenza di approvare il regolamento che disciplina, tra le altre cose, la raccolta differenziata con le ecoisole nelle frazioni. Il provvedimento infatti, a detta dell’amministrazione, risulta fondamentale per la gara che regolarizzerà l’affidamento del servizio. «Il ricatto dell’ultimatum non mi va più», ha replicato Giandonato Morra, «le lacune sono evidenti, non ci sono certezze, ma si pone l’urgenza: la città è allo sbando per l’igiene». Ad accentuare le tensioni del momento è stato il gesto polemico di Osvaldo Di Teodoro (Italia Viva) che, durante l’intervento di Massimo Speca (Pd) a sostegno del regolamento, ha trascinato in aula un bidone dell’immondizia. Il consigliere renziano poco prima aveva manifestato forti perplessità sugli adempimenti a carico dei titolari delle attività commerciali già in difficoltà per l’emergenza coronavirus. «Gli stiamo complicando la vita», ha osservato, «imponiamo regole che non possono rispettare». Mauro Di Dalmazio, invece, ha definito «ottimo» il provvedimento, sottolineando che «fa chiarezza sulle regole per chi vuole concorrere alla gestione dei rifiuti» e introduce la tariffa puntuale, che calcola la Tari in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, e il centro per il riuso. Valutazioni positive sono state espresse anche da Piergiorgio Passerini (Teramo vive) e Vincenzo Cipolletti (Insieme possiamo) per la maggioranza.
IL SINDACO. «Il regolamento è mancato soprattutto in questi anni, è stata fatta la rivoluzione del porta a porta lasciando tutto in mano alla Team», ha ribadito con forza il sindaco, «l’assenza di regole ha favorito la gestione politica del servizio, producendo il cancro amministrativo che dobbiamo affrontare quotidianamente». La controffensiva di Gianguido D’Alberto nei confronti del centrodestra, alla guida della città fino a tre anni fa, è stata pesante. «Ci avete lasciato quattro milioni di euro di debiti con la Team, ve ne siete fregati», ha scandito, «ma risolveremo anche questo». Gli animi si sono comunque rasserenati durante la valutazione degli emendamenti, quasi tutti di Futuro in, nonostante di ventuno ne siano stati accolti solo un paio.
LA FRANA. Italia Viva e Francesca Di Timoteo, ex di Insieme possiamo entrata nel gruppo misto, con l’opposizione non hanno partecipato voto sul via libera all’intervento di ripristino di una frana in contrada Travazzano. L’atto, secondo loro, non era supportato dai documenti necessari a renderlo chiaro. Il provvedimento è stato approvato dai consiglieri di maggioranza rimasti in aula.
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