Ospedale, comitato pro Mazzini: «Serve collaborazione tra enti» 

Appello a Regione, Comune e Asl per un percorso condiviso sull’utilizzo dell’area di Villa Mosca: «Le criticità tecniche sono superabili. I 120 milioni vanno usati, la città non può subire altri torti»

TERAMO. Massima collaborazione tra gli enti e un percorso chiaro per realizzare il nuovo ospedale a Villa Mosca. È quanto sollecita il comitato civico pro Mazzini alla luce delle recenti valutazioni relative all’intervento. «Le risultanze della commissione comunale Sanità hanno confermato la volontà già espressa all’unanimità dal consiglio: il nuovo ospedale deve trovare la sua naturale collocazione all’interno del sito dell’ex Mazzini, ove attualmente insistono le costose strutture sanitarie», evidenziano i coordinatori Domenico Bucciarelli e Demetrio Rasetti, «dall’analisi della relazione tecnica formulata dal gruppo di lavoro viene precisato che, se pur in presenza di criticità, esistono le condizioni per una progettualità in linea con l’attuale normativa». Secondo iI comitato «il compito è quindi passato dal Comune alla Regione che, disponendo di uffici tecnici, dovrà redigere un puntuale studio di fattibilità sulla base delle necessità logistiche sanitarie e del corrispondente impegno finanziario». Bucciarelli e Rasetti ricordano che il governo regionale dispone dal 2017 di 120 milioni «con cui si potrà realizzare gran parte della futura struttura sanitaria».
Il comitato dunque vede un «percorso semplice, obbligato e ben definito, cui debbono partecipare in sintonia la Regione, la Asl e il Comune, ciascuno per le rispettive competenze: chiediamo al riguardo la massima collaborazione e sinergia tra gli stessi al fine di realizzare l’intervento, così da evitare ancora una volta l’annullamento di significative risorse finanziarie». A detta di Bucciarelli e Rasetti vanno evitati ulteriori torti a Teramo. «La nostra città in Abruzzo ha bisogno di maggiori considerazioni per un suo rilancio», affermano, «i teramani in questi ultimi anni, con diecimila firme a favore del sito Mazzini, hanno dimostrato di esserci. Non sono più disposti a subire ritardi ingiustificati. Se quanto auspicato dovesse essere ostacolato, siamo pronti nel breve termine a un ritorno tra la gente per spiegare loro le responsabilità attribuibili alle parti per la mancata realizzazione dell’opera».
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