Pedofilia online, l’arrestato al gip «Ci sono ricascato, devo curarmi» 

Martinsicuro, l’uomo di 43 anni bloccato con 400 immagini chiede di essere interrogato dal pm dopo essere stato scarcerato per una incompetenza territoriale sollevata dal giudice

MARTINSICURO. Al giudice che lo ha scarcerato per una questione di incompetenza territoriale ha ammesso i fatti dicendo: «Ci sono ricascato, ma sono malato e voglio curarmi».
Il 43enne di Martinsicuro bloccato con 400 foto di bambini, dopo la scarcerazione, ha chiesto di essere interrogato dal pm della distrettuale titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Roberta D’Avolio. E ieri mattina il suo legale, l’avvocato Federico Di Teodoro, ha presentato l’istanza con la richiesta di audizione.
Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti del compartimento regionale della polizia postale e comunicazione Abruzzo l’uomo, un disoccupato, nascondeva il materiale pedopornografico all’interno di spazi in cloud a lui intestati. Canali riservati, dunque, che i poliziotti sono riusciti a individuare grazie a una ricerca virtuale condotta durante la minuziosa perquisizione informatica che ha consentito di scovare le centinaia di file con immagini di minori. Le indagini sono scattate dopo una segnalazione del circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori online che consente agli agenti della Postale di dialogare quotidianamente a livello centrale con enti esteri e associazioni non governative che 24 ore su 24 setacciano i canali della rete. Una forma di collaborazione che fornisce un contributo fondamentale per l’efficace azione di contrasto agli abusi primari nei confronti dei minori, nonché alla divulgazione e distribuzione del materiale illecito in rete. In particolare la semplice detenzione è considerata dall’ordinamento penale italiano un delitto contro la libertà individuale cui è posta particolare attenzione. L’ultimo comma dell’articolo 600 quater del codice penale, che punisce chiunque si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni 18, prevede un aumento di pena qualora il materiale detenuto sia di ingente quantità.
Martedì l’uomo è stato arrestato dagli agenti che nel corso della perquisizione hanno trovato il materiale. Mercoledì mattina è comparso davanti al gip del tribunale di Teramo Marco Procaccini che ha sollevato l’incompetenza in considerazione del fatto che l’arresto dell’uomo è avvenuto a Pescara e quindi in un territorio di competenza di altra autorità giudiziaria. Per questo non ha convalidato il fermo e ha rinviato gli atti alla Procura distrettuale dell’Aquila per un nuovo provvedimento.
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